REGGIO EMILIA – Lo scorso 8 ottobre si è svolta l’assemblea plenaria della consulta della legalità reggiana. Dopo le polemiche per la scarsa attività negli anni precedenti, la consulta nel marzo dello scorso anno aveva approvato un nuovo piano strategico e nel dicembre 2024 si è costituito il comitato tecnico scientifico; tra i membri, anche l’ex prefetta di Reggio Iolanda Rolli.
Insieme a lei ci sono il giudice Francesco Maria Caruso, già presidente del collegio giudicante di Aemilia; l’avvocato palermitano Rosario Dì Legami, amministratore di beni sequestrati/confiscati alle mafie; Chiara Spaccapelo, docente di diritto all’Università di Modena e Reggio Emilia, e il coordinatore, il giornalista Paolo Bonacini. “I componenti sono sentinelle nei loro ambiti, a partire dal lavoro, ci sono progetti rivolti ai giovani, dalle mede alle superiori con collaborazione dell’università”, ha spiegato l’ex prefetto Rolli.
La prima novità del nuovo corso della consulta è stata la presa in carico, da parte del comitato tecnico scientifico, del progetto “noi contro le mafie” promosso dalla Provincia. Un progetto nato dopo il processo Aemila e in precedenza sotto la direzione scientifica di Antonio Nicaso. “Con i fondi che abbiamo dalla Regione, vorremmo innanzitutto coinvolgere non solo il polo di via Makallè, dove quest’anno è stato portato avanti il progetto, ma tutte le scuole della provincia. Poi, non ci sarà più la quota richiesta ai Comuni di mille euro”.
Durante l’assemblea la vicepresidente della Provincia, Francesca Bedogni, ha illustrato il percorso che il progetto seguirà nel tempo. L’investimento complessivo per il biennio 2025-26 è di 69mila euro. L’idea per il prossimo anno è di coinvolgere non solo il comitato tecnico-scientifico ma l’intera consulta della legalità “con un programma che riguarda tutto l’anno scolastico e superare così i singoli seminari”.
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