CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – Oltre 10 chilometri quadrati di territorio invasi dall’acqua fuoriuscita dal Crostolo e dal Canalazzo Tassone. Da due giorni le ditte incaricate da Aipo sono al lavoro senza sosta per chiudere le falle che si sono aperte e che hanno portato all’inondazione di Cadelbosco, Villa Seta e Santa Vittoria.
Interventi conclusi già ieri sul Cavo Cava e proseguiti oggi sugli altri argini collassati. Una corsa contro il tempo, anche in vista del ritorno della pioggia attesa nei prossimi giorni e che Aipo completerà entro stasera, quando gli ultimi gabbioni di sassi saranno posizionati dove fino a sabato notte c’era l’imponente argine del Crostolo. Da quel momento, l’acqua smetterà di inondare le campagne e finalmente i livelli, un po’ alla volta, inizieranno a scendere per consentire il ritorno a casa degli sfollati e l’inizio dei lavori per rimuovere il fango.
Un’operazione complessa, in particolare sul Crostolo, dove la rottura dell’argine era decisamente importante. Qui gli addetti della ditta di Boretto incaricata da Aipo hanno lavorato per due giorni sull’ultimo lembo di terra che non era stato trasportato dalla furia del torrente. Stamattina, due mezzi pesanti si sono alternati a trasportare burghe e gabbioni di sassi che una ruspa, compiendo vere e proprie peripezie, ha posizionato nel Crostolo per chiudere la falla e consentire alle acque del torrente di riprendere il loro percorso normale tra i due argini.
Manufatti imponenti che, sino all’alba di domenica, nessuno si sarebbe immaginato che potessero collassare all’improvviso, anche se alcuni residenti di Santa Vittoria avevano segnalato fenomeni di erosine arginale anche cinquecento metri più a valle di dove si è poi verificata la rottura, all’altezza di via Mameli.
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