GENOVA – Ha respinto le accuse di corruzione Paolo Emilio Signorini, amministratore delegato di Iren, interrogato oggi in Tribunale a Genova, a 20 giorni di distanza dall’arresto. Secondo quanto dichiarato dai suoi legali al termine dell’interrogatorio, Signorini ha risposto a tutte le domande. L’ex presidente del Porto di Genova avrebbe riconosciuto che alcuni suoi comportamenti sono stati inappropriati, ma ha negato che vi sia stata corruzione e ha sostenuto di aver agito nell’interesse del porto. Intanto procedono le verifiche disposte da Iren sugli atti firmati dal manager.
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I revisori di Deloitte sono al lavoro sulle carte di Paolo Emilio Signorini. Gli esperti della divisione Forensic, incaricati dal consiglio di amministrazione di Iren, stanno passando al setaccio i contratti sottoscritti in autonomia dall’amministratore delegato dell’azienda, oggi accusato di corruzione dalla procura di Genova, privato delle deleghe e sospeso dalle funzioni. Deloitte si sta concentrando sui due contratti di consulenza stipulati da Signorini: quello ormai famoso con l’imprenditore Mauro Vianello e quello con il prof. avvocato Andrea D’Angelo, notissimo legale del capoluogo ligure, dello studio Carbone e D’Angelo. La consulenza affidata all’avvocato D’Angelo aveva a suo tempo suscitato qualche malumore interno, perchè Iren è dotata di un proprio ufficio legale. Le due situazioni appaiono comunque diverse.
Vianello, secondo la Procura, sarebbe stato ricompensato da Signorini con una consulenza da 200mila euro per aver pagato il conto del banchetto nuziale della figlia. D’Angelo, invece, avvocato molto affermato a Genova, non ha nulla a che fare con gli episodi oggetto dell’indagine. L’unico elemento in comune è che Signorini, come era sua facoltà, ha firmato i contratti senza portarli all’attenzione del consiglio di amministrazione. Deloitte sta esaminando anche i contratti di fornitura, sebbene le indiscrezioni sugli atti d’indagine non abbiamo suscitato elementi di preoccupazione in questo senso. L’audit affidato a Deloitte si concluderà tra una ventina di giorni e in ogni caso prima dell’assemblea degli azionisti del 27 giugno, che dovrebbe portare all’esclusione di Signorini dal consiglio di amministrazione.
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