PARMA – Otteneva gli appalti di Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, corrompendo i funzionari e recuperando le risorse risparmiando sulla qualità dei lavori. Per questa accusa Paolo Ubaldi, imprenditore parmense 76enne residente a Poviglio, rappresentante legale della Moteco di Milano, da oggi è agli arresti domiciliari.
La decisione della procura di Parma è giunta al termine della complessa indagine della guardia di finanza su Meuccio Berselli, direttore ora sospeso di Aipo. Contestualmente, la procura ha comunicato la fine delle indagini preliminari e notificato l’avviso di garanzia a quattro persone, mentre per altre quattro gli atti saranno trasmessi alle procure competenti. L’indagine, che ipotizzava mazzette in cambio di appalti, aveva portato già nel febbraio del 2023 alla perquisizione della finanza nella sede di Aipo.
I controlli su Berselli erano iniziati qualche anno prima, quando lo stesso guidava l’Autorità di bacino con l’ipotesi di peculato, per l’uso dell’auto aziendale per fini personali. L’attività investigativa continuò anche quando Berselli fu nominato direttore di Aipo nel luglio del 2022. E fu così che i finanzieri il 16 gennaio 2023 sorpresero il direttore mentre riceveva una busta contenente denaro in contanti da parte dell’imprenditore edile parmense ora finito agli arresti domiciliari. Lo stesso Ubaldi avrebbe poi consegnato, insieme a una sua dipendente, 3mila euro, a un funzionario Aipo della sede di Cremona. Soldi ritrovati durante le perquisizioni.
In particolare, gli accertamenti hanno consentito di documentare quattro appuntamenti tra Berselli e il 76enne parmense, già interessato nel 2003 da una medesima indagine della Procura di Torino; incontri concordati telefonicamente con l’invito a “prendere un caffè”. Le intercettazioni audio video delle Fiamme Gialle hanno invece documentato che i due indagati si vedevano nell’auto di Berselli, sempre vicina alla sede di Aipo, e sempre per scambiarsi denaro per un totale di 10mila euro e, in un caso, un culatello. In cambio, l’imprenditore avrebbe ricevuto appalti per oltre 5 milioni di lavori: l’adeguamento della chiavica di foce Riglio nel Cremonese, la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua sempre del territorio lombardo; i lavori di somma urgenza a Concordia sulla Secchia, nel Modenese, e la risagomatura dell’arginatura maestra del Fiume Po a Serravalle e Ostiglia.
Opere sulla cui qualità proseguono gli accertamenti dal momento che, almeno in un caso, per la riparazione di un argine danneggiato da una frana, scrive il Gip nell’ordinanza, è stato utilizzato una materiale di minor valore rispetto a quanto previsto dal capitolato, pali di pino di diametro inferiore ai 20 centimetri, invece di pali di castagno di almeno 25 centimetri.
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