REGGIO EMILIA – Si riparte con uno sconto sul prezzo base di circa 230mila euro: il prossimo 7 maggio, alla sezione fallimentare del Tribunale di Bologna, i rami d’azienda di Werther e Sicam andranno di nuovo all’asta. La prima produce sollevatori per autofficine, la seconda attrezzature per gommisti. Dopo il flop di cinque mesi fa, la base d’asta è stata limata a 1 milione e 140mila euro. Bisognerà invece mettere sul piatto 7 milioni e 745mila euro per aggiudicarsi, insieme ai due compendi aziendali, anche l’immobile di Correggio che ospita l’attività.
Nell’agosto dell’anno scorso la procedura ha liberato definitivamente la sede ex Werther di Cadè, concentrando le lavorazioni nello stabilimento Sicam di via Corradini. In precedenza era già stata chiusa anche la sede distaccata di Carpineti. Oltre a risparmiare sui contratti d’affitto, i curatori hanno gestito l’uscita di molti lavoratori, compreso il direttore finanziario del gruppo, e dal luglio 2024 hanno fatto ricorso alla cassa integrazione straordinaria per i dipendenti ancora in forza. Ma i numeri sono impietosi.
I ricavi di Werther e Sicam, che nel 2021 superavano gli 80 milioni di euro, nel 2023 sono precipitati a 28 milioni. L’anno scorso si è registrata una nuova caduta a 13 milioni. Werther ha chiuso il bilancio con un disavanzo di 2 milioni, Sicam di 360mila euro.
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