CORREGGIO (Reggio Emilia) – Rava, Ottolini, Faraò, Girotto, Lizana, Parisien, Helbock, Freitas. Sembra la formazione di un dream team musicale e in parte lo è. Ma è soprattutto il cartellone di Correggio Jazz 2025. Ritorna infatti al Teatro Asioli di Correggio, dal 16 al 31 maggio, la ormai storica e affermata rassegna Correggio Jazz, promossa da Comune di Correggio e Jazz Network (Crossroads), giunta alla ventitreesima edizione. Come sempre, il ricco e fitto programma di 10 concerti spazia tra importanti progetti musicali, nazionali e internazionali, con suggestioni che arrivano da diversi continenti e ambiti culturali: dal Brasile all’elettronica, dall’Africa al tango contemporaneo, dal mainstream americano alla ricerca più attuale.
Si sarebbe dovuto cominciare alla grande venerdì 16 maggio con il concerto (già sold out da settimane) di Enrico Rava con i suoi Fearless Five. Ma un malanno del trombettista ha costretto l’organizzazione a rinviare il concerto a giovedì 26 giugno. I possessori di biglietto potranno utilizzarlo per la nuova data o, se desiderano il rimborso, entro sabato 24 maggio potranno rivolgersi alla biglietteria del teatro o (in caso di acquisto on line) utilizzare il link https://shop.vivaticket.com/ita/rimborsi.
Sabato 17 sarà invece la volta di Mauro Ottolini Orchestra. “Nada Màs Fuerte” è il nuovo progetto, pubblicato anche su Cd, di Mauro Ottolini con Vanessa Tagliabue Yorke. Il repertorio esplora le musiche popolari di diversi continenti, ripescando preziose (e talvolta dimenticate) canzoni che mettono in risalto il ruolo creativo femminile.
Domenica 18 sarà la volta di On Time Contest, concerto a ingresso libero dei gruppi finalisti del concorso Correggio On Time Plus, al termine del quale la giuria composta da Cristina Zavalloni, Aldo Gianolio e Alessandro Muller decreterà il vincitore. Si è rinnovato completamente l’appuntamento concertistico che da anni si abbina ai seminari di Correggio. Quest’anno l’attività didattica (condotta da Marcello Allulli, Alessandro Paternesi e Francesco Ponticelli) si arricchisce di un concorso rivolto a gruppi under 30, diventando “Correggio On Time Plus”, che mira ad accrescere le potenzialità di ciascun gruppo, dando ai giovani talenti, oltre alla possibilità di confrontarsi e dialogare tra loro e con i già affermati docenti, l’opportunità di ottenere una borsa di studio, registrare un album e suonare in un paio di festival.
Lunedì 19 maggio è la volta di Antonio Faraò Trio, con Faraò al pianoforte, John Patitucci al contrabbasso e Gene Jackson alla batteria. Il gruppo porta in tour un omaggio ai pianisti prediletti di Faraò (da McCoy Tyner a Chick Corea) oltre che a una serie di luoghi carichi di ricordi musicali. Uscito su disco nel 2024 per la Criss Cross, “Tributes” vede la partecipazione di due stelle di prim’ordine come John Patitucci e Gene Jackson.
Martedì 20 maggio spazio allo sciamano del jazz, Nduduzo Makhathini. Lo stile pianistico di Nduduzo porta in primo piano un tratto fondamentale del pianoforte, la sua natura di strumento percussivo, un aspetto che nel suo utilizzo nella musica europea è stato ampiamente addomesticato. C’è poi un modo di procedere iterativo che, abbinato alle scelte di metronomo, crea un effetto predicatorio, affabulatorio, incantatore che gli è valso il suo soprannome.
Giovedì 22 maggio spazio a Javier Girotto & Aires Tango 30, la più fortunata delle creazioni musicali ideate da Javier Girotto: sin dal suo apparire nel 1994, questo quartetto ha riscosso un incontrastato consenso da parte del pubblico, che gli ha permesso di continuare la sua attività creativa sino a oggi. Nel 2024 gli Aires Tango hanno celebrato il loro trentennale pubblicando 30, il tredicesimo disco della loro carriera. Con gli Aires Tango, Girotto fa compiere un balzo verso la libertà improvvisativa al tango, musica che Piazzolla aveva già svincolato dai rigidi schemi della sua forma tradizionale.
Sabato 24 maggio Antonio Lizana in Vishuddha ovvero “Purezza” (oppure, per gli amanti dello spiritualismo orientale, il quinto chakra nella tradizione indù) è l’album col quale Antonio Lizana cerca di infondere bellezza in questo mondo, attraverso paesaggi sonori ripescati dalla sua infanzia. Un intento non da poco (e un antidoto contro qualunque cosa possiate leggere nelle news di cronaca), degno di un artista unico come Lizana: originario della provincia di Cadice è contemporaneamente cantante di flamenco e sassofonista jazz.
Mercoledì 28 maggio arrivano Émile Parisien e Vincent Peirani duo. Vincitori del Premio Django Reinhardt rispettivamente nel 2012 e nel 2013, nella loro proposta si incanala l’energia e l’esuberanza della nuova scena jazzistica d’oltralpe: la loro musica è vivace e innovativa senza perdere d’occhio le figure che più hanno influenzato in terra francese i loro strumenti (Richard Galliano e Sidney Bechet). Nelle loro esibizioni dal vivo, come anche sugli album Belle Époque (ACT, 2014) e Abrazo (ACT, 2020), gemme di Ellington e Bechet, ma anche Jelly Roll Morton e Piazzolla, si trovano incastonate tra brani originali dal sapore folklorico.
Penultimo atto della rassegna giovedì 29 maggio con David Helbock’s Random/Control feat. Fola Dada. Irriverenti e giocosi, particolarmente abili nel creare circuiti immaginifici tra stili e culture musicali, eppure serissimi nella preparazione tecnica quanto nella selezione del repertorio: con Helbock e soci la storia del jazz viaggia sulle montagne russe imbattendosi, tra una discesa a precipizio e un giro della morte, nei riverberi di un luna park sonoro, tra folklore e originali modernismi.
Gran finale sabato 31 maggio. Toccherà al pianoforte solista di Amaro Freitas l’onore di concludere la rassegna. Poco più che trentenne e con appena quattro dischi da leader all’attivo, Amaro Freitas ha già messo le cose in chiaro: il futuro del jazz, non solo quello latino/brasiliano, sta passando per le sue mani.