REGGIO EMILIA – Nel primo mese di apertura, ogni giorno in media si sono rivolte al Cau del capoluogo circa 100 persone. A quello di Correggio, invece, la media di visite giornaliere è stata di 36. Parliamo di accessi fisici, le telefonate al numero unico 0522-290001 sono molte di più: nei festivi si può arrivare fino a 1.800.
I Centri di Assistenza Urgenza rappresentano una delle novità previste dalla riforma regionale dei servizi di emergenza urgenza, pensata per far fronte alle carenze di personale sanitario in questo settore. Non si esclude che in città venga presto aperto un altro Cau, con l’obiettivo di intercettare i codici di minore gravità evitando l’affollamento delle sale d’attesa dei pronto soccorso.
A questa situazione, le Ausl, compresa l’azienda sanitaria reggiana, avevano risposto facendo ricorso alle aziende private, ai cosiddetti medici a gettone. Sono state tre le cooperative che si erano aggiudicate l’appalto per l’affidamento del servizio di assistenza medica specialistica nei reparti dell’emergenza urgenza di Reggio. Un’esperienza che sta andando verso la sua conclusione. A Correggio l’impegno dei gettonisti è terminato con l’entrata in funzione del Cau il 27 dicembre scorso.
I privati sono rimasti negli altri presidi, al Santa Maria, a Montecchio, Scandiano e Castelnovo Monti. Una boccata di ossigeno in un periodo, quello invernale, che vede un aumento di accessi. I contratti dei gettonisti hanno la durata di un anno ma non saranno rinnovati. In questi dodici mesi si punta ad aprire un Cau in ogni distretto della provincia. Contestualmente, saranno inseriti nuovi medici reclutati dalle graduatorie e, grazie ai fondi previsti dalla finanziaria, saranno possibili turni aggiuntivi per i dipendenti.
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