BOLOGNA – Il 3 marzo lo avevamo cercato per chiedergli un’intervista-bilancio alla fine della sua quinquennale esperienza in giunta regionale da assessore alla Sanità, terminata con la gestione dei primi giorni di quello che sembrava solo un momento complicato e che poi invece è diventata una pandemia mondiale. Aveva gentilmente declinato l’invito: “Mi prendo qualche mese di riposo, e poi è giusto che abbia spazio il mio successore”, aveva detto. Due giorni dopo proprio lui, il successore, Raffaele Donini, si è ammalato di Covid19, e Sergio Venturi non è riuscito a dire di no alla nuova chiamata del presidente Stefano Bonaccini.
“E’ l’uomo giusto – aveva detto, era il 5 marzo, il presidente della Regione – l’unico che possa gestire la crisi sanitaria”. Da quel giorno Venturi è diventato il punto di riferimento degli emiliano-romagnoli: in circa 100 mila lo seguono, attraverso i social, tutti i giorni, alle 17.30 appuntamento fisso. Come una serie televisiva dagli ascolti pazzeschi, come una fiction delle più apprezzate. Ma questa è realtà. La voce e il volto di questo medico di 67 anni originario di Vergato nel bolognese, specializzato in malattie dell’apparato digerente ed esperto in amministrazione e gestione dei servizi sanitari, sono diventati il punto di riferimento della popolazione della regione.
Venturi dà i dati, che non sono mai solo numeri: spiega, approfondisce, incoraggia e striglia, utilizza metafore e racconti, mostra i disegni che gli mandano i bambini, risponde alle domande dei cittadini, nomina i sindaci e i colleghi amministratori malati o guariti, rincuora chi ha perso un proprio caro.
Sarà che col progressivo isolamento cui siamo stati chiamati anche le sue dirette sono passate da uno spazio nella sede della regione a una stanza di casa sua, ma sta di fatto che quello schermo scompare, e a tutti sembra un po’ di poter ascoltare le parole di un amico per una mezz’ora buona al giorno. Nel parallelismo che spesso viene fatto tra l’emergenza Coronavirus e la seconda guerra mondiale, l’appuntamento quotidiano con Sergio Venturi è stato paragonato da più parti a quello con Radio Londra. Lui indietreggia ancora di più, torna alla Roma avanti Cristo, e a chi gli chiede cosa farà dopo il 31 luglio, la scadenza del suo mandato da commissario straordinario, risponde che, come Cincinnato, tornerà al suo podere.
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