REGGIO EMILIA – In queste settimane è divenuta uno strumento importante, da tenere sempre con sé per giustificare gli spostamenti in auto, ovviamente solo quelli di stretta necessità.
Stiamo parlando dell’autocertificazione, il modulo che in queste settimane è cambiato in modo vorticoso tanto che alcuni non riescono letteralmente a stare dietro a ogni nuova versione emanata dal governo. Diversi cittadini si sono posti il problema del valore effettivo dal punto di vista legale di questo documento.
Il modulo, un lasciapassare dell’era moderna che permette, come detto, solo le uscite non procrastinabili. Leggendo però bene tra le righe, il documento ci impegna a dichiarare che il titolare è a conoscenza delle direttive, delle ordinanze e delle eventuali conseguenze, ma soprattutto di essere negativo al Covid-19, pur senza aver fatto il tampone. Allora, firmare o no? E cosa si rischia, nel caso? Si, va firmato e il perché lo spiega l’avvocato Noris Bucchi.
“Intanto, nessuno può dichiarare, a propria scusa, l’ignoranza della legge italiana. La norma che si ritiene possa essere violata punisce chiunque attesti falsamente le proprie qualità personali, ma è richiesto il dolo. Ergo, se non si è consapevoli di essere portatori sani di Covid-19, poiché asintomatici e per questo non ci si è sottoposti ad alcun test, non si commette il reato”.
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