REGGIO EMILIA – Sono 22.500 le imprese industriali e commerciali che continuano la produzione con quasi 70mila dipendenti.
Questi i numeri totali, in città e provincia, delle attività necessarie o a esse collegate, che continueranno a rimanere aperte. Dati a cui vanno aggiunti quei 6.500 dipendenti e quei 3.100 negozi ed esercizi di servizio alla persona già autorizzati a tenere i battenti aperti dal precedente decreto, quello dell’11 marzo.
I numeri sono stati elaborati dalla Camera di Commercio e sono quindi pressoché ufficiali, nonostante fino a domani le attività abbiano tempo per presentare la modulistica relativa alla prosecuzione della produzione. Su queste basi, si può quindi dire che nel Reggiano le attività necessarie sono un terzo del totale delle unità operative, mentre per quanto riguarda la forza lavoro la Camera di Commercio definisce le persone impiegate “un vero e proprio esercito impegnato ad assicurare continuità alle attività e ai servizi di pubblica utilità ed essenziali”.
Nel dettaglio, il settore alimentare è garantito dal lavoro di 900 imprese con quasi 5.800 dipendenti; più di 6mila aziende agricole reggiane. La logistica delle merci è assicurata da circa 1.500 imprese di autotrasporti e da 369 aziende; più di 100 poi le attività dei corrieri e dei servizi postali. Un migliaio, con oltre 2mila dipendenti, le imprese di autoriparazione; 6.300 le persone impiegate in attività di assistenza sociale, 7.500 quelle al lavoro per la sanificazione, in primis dei luoghi di cura. Ultime ma non ultime, 1.800 le imprese di impiantistica elettrica ed elettronica aperte per assicurare la connettività di rete fondamentale per il telelavoro.
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