RUBIERA (Reggio Emilia) – Con 350 dipendenti a Rubiera e quasi 1000 a Modena, la Tetra Pak, che produce contenitori per l’industria alimentare, già dal 24 febbraio ha riorganizzato la sua attività introducendo misure precauzionali contro la diffusione del Coronavirus.
“Abbiamo vietato l’accesso a persone esterne – ha detto Francesco Faella, presidente Tetra Pak Italia – abbiamo reso obbligatorio il lavoro da casa per tutte le persone che potevano farlo, per cui a oggi circa l’80% del personale, me compreso, lavora da casa”.
Nello stabilimento di Rubiera solo 4 impiegati presidiano gli uffici, a Modena, dove si trovano la divisione Ricerca e Sviluppo, i laboratori di ingegneria e l’assemblaggio dei macchinari per alimenti, sono circa 50 mentre tutti gli altri hanno in dotazione computer portatile e attrezzature per il lavoro a distanza. Stop a viaggi da e per l’estero, limitati drasticamente quelli in Italia. E poi altre misure per chi in fabbrica deve comunque lavorarci.
“Abbiamo messo a disposizione un termometro per la misura volontaria della temperatura – ha aggiunto Faella – abbiamo creato le condizioni per mantenere una distanza di almeno due metri, compresa la mensa. Per i tecnici che vanno presso i clienti abbiamo messo a disposizione delle mascherine e dei detergenti per le mani”. Dunque, un’attività che continua con un assetto anti Covid 19, il ricorso al telelavoro, spazi riadattati per mantenere le distanze di sicurezza, mascherine e termometri a infrarossi.
“Colgo l’occasione – ha concluso il presidente – per ringraziare i colleghi della produzione e i tecnici che vanno dai clienti perché grazie al loro lavoro rendiamo possibile il proseguimento dell’attività produttiva di aziende che producono beni alimentari di prima necessità”.
Gian Piero Dal Monte
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