REGGIO EMILIA – Solo oltre 40 i volontari che hanno risposto all’appello del Comune di Reggio e dei negozi di vicinato, per consegnare la spesa e aiutare le persone fragili che in questo periodo di emergenza sono impossibilitate a lasciare la propria abitazione. Volontari organizzati dal Centro servizi Darvoce e dai Poli sociali territoriali del Comune, in collaborazione con le realtà associative del territorio. Il loro numero, circa tre per attività, è in aumento.
“In questi giorni di emergenza – dice l’assessora alle Attività produttive Mariafrancesca Sidoli – stiamo assistendo a una forte crescita della rete di volontari che, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro energie, si sono messi a servizio della comunità per consentire alle persone di restare a casa. Questo ci ha permesso di ampliare ulteriormente il progetto de “La spesa a casa tua”, coinvolgendo un maggiore numero di esercizi commerciali e offrendo agli stessi commercianti un supporto prezioso nella loro attività, anche nel caso di quei negozi di vicinato più piccoli e con meno forze a disposizione. Si sono create nuove collaborazioni, che hanno rimesso al centro i rapporti umani e la relazione, dando un senso nuovo al termine vicinato: questo credo sia il valore più importante di quanto sta accadendo e che dovremo fare nostro. Il prezioso contributo dei volontari, inoltre, ha permesso anche di ricoprire di senso nuovo la parola vicinato, riportando al centro la relazione e la rete commerciale che si costruisce intorno al semplice gesto di fare la spesa: un elemento fondamentale, che dovremo riempire di significato per valorizzarlo anche dopo l’uscita dalla crisi”.
Al di là del progetto “La spesa a casa tua”, ad oggi sono complessivamente circa 450 le persone che si sono rivolte al Centro servizi Darvoce per dare la loro disponibilità a servizio delle diverse attività. “Stiamo cercando soprattutto di valorizzare un volontariato di territorio, quasi di quartiere, creando legami anche sul lungo periodo – spiega Federica Severini di DarVoce – In questi giorni sono arrivate al Centro servizi tantissime richieste di cittadini che hanno deciso di proporsi come volontari, mettendo il loro tempo a disposizione per aiutare la propria comunità. Si tratta di patrimonio prezioso, che dobbiamo valorizzare anche guardando a un’ottica futura, per utilizzare anche quella che non è un ‘esperienza di per sé positiva per porre le basi di un lavoro che potrà andare avanti nel dopo, quando usciremo dalla fase di emergenza”.