REGGIO EMILIA – Riceviamo e pubblichiamo un intervento della consigliere regionale Stefania Bondavalli (lista Bonaccini presidente), che pone l’attenzione sull’importanza, nel quadro della normativa in vigore per contenere la diffusione del Covid19, del tema del benessere psicofisico dei bambini costretti a rimanere in casa ormai da diverse settimane sulla possibilità che, in vista della scadenza del 3 di aprile possano venir elaborate specifiche azioni in campo legislativo.
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Credo che, in questo difficile momento che la nostra società sta attraversando – anche dal punto di vista emotivo e psicologico – sia necessario pensare al benessere psicofisico dei bambini dal momento che, a differenza degli adulti che possono farlo per i motivi legati alle necessità urgenti della vita quotidiana, sono impossibilitati ad uscire da casa ormai da settimane e fare un momento di valutazione su questo tema delicato ma essenziale. In vista della prossima scadenza del 3 aprile in cui, a livello nazionale, si dovrà decidere se prorogare, mutare o integrare il quadro dispositivo messo in atto in conseguenza del diffondersi del Covid-19, chiedo che, da parte della Regione Emilia Romagna, sia messa in campo una riflessione su questo aspetto da porre al Governo, confidando che possa servire da stimolo affinché possano venir elaborate specifiche azioni in campo legislativo in questo senso. L’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia, che ringrazio per questa iniziativa, ha messo a disposizione un numero telefonico di supporto per il contenimento di ansia e stress dove un’equipe psicologica di emergenza può dare informazioni o suggerimenti, ma io penso che occorra fare un passo in avanti, pur nel quadro delle norme e disposizioni vigenti o future, e considerare i bambini come soggetti a pieno titolo di disposizioni normative a loro riservate. Ringrazio di cuore tutti gli insegnanti per il preziosissimo lavoro che stanno facendo affinché il tempo a casa sia impiegato nel migliore dei modi dal punto di vista didattico e di tutta l’energia che dedicano ad elaborare nuove strategie comunicative e formative per l’attività scolastica, come anche per il loro impegno le Direzioni Didattiche, che hanno dovuto cambiare il modo di lavorare nelle loro scuole in modo così repentino ed inaspettato.
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