REGGIO EMILIA – Perplessità sul ritorno in campo e richiesta di sbloccare le fideiussioni per avere liquidità. Ecco quanto è emerso dall’assemblea dei presidenti della Lega Pro, alla quale ha partecipato anche Luca Quintavalli per la Reggiana. Una riunione durata quasi cinque ore, dalla quale è emersa la situazione dei club di terza serie dopo lo stop ai campionati per il Coronavirus.
Un’assemblea nella quale le squadre hanno mostrato non poche perplessità su un possibile ritorno in campo, data l’emergenza sanitaria in atto e le tempistiche ridotte che ammasserebbero in poco tempo le restanti partite della stagione regolare e dei playoff.
Le perplessità di una ripresa nascono anche da problemi economici dato che, a causa dello stop a parte delle attività italiane, alcuni sponsor hanno dovuto disdire gli accordi presi a inizio stagione. Per colmare queste lacune, le società hanno chiesto alla Lega di sbloccare parte dei 350mila euro della fideiussione che viene presentata per l’iscrizione a ogni campionato.
Un altro tema che è stato dibattuto riguarda gli stipendi dei giocatori, i club chiedono che gli atleti si decurtino gli ingaggi. L’Associazione Italiana Calciatori aveva fatto muro nei giorni scorsi rifiutando la cassa integrazione. L’assemblea ha proposto il pagamento un mese di stipendio ai giocatori nel caso non si giochi da qui al 30 giugno, sarebbero due invece le mensilità che riceverebbero nel caso si torni a scendere in campo. Non si è discusso per il momento sui verdetti di promozioni o retrocessioni. Tra una decina giorni attesa una nuova assemblea.

Il commento del presidente della Reggiana Luca Quintavalli: “Prima la salute”
“Un incontro che ha avuto caratteri di confronto e che ha fatto emergere, in seguito alle testimonianze dei numerosi presidenti collegati, la volontà comune delle compagini: risolvere l’emergenza che stiamo vivendo. Non sono stati messi in primo piano interessi personali dei singoli Club ed è emerso un denominatore comune: parola alla Sanità. Tante delle Società di Serie C sono state toccate direttamente dall’emergenza Covid-19 e nessuno vuole mettere a repentaglio l’incolumità dei propri calciatori, dirigenti e dipendenti, né tantomeno dei propri tifosi allo Stadio. È parere comune che senza i giusti presupposti non si scenderà in campo”.
“In seguito, è stato preso in esame anche l’aspetto extra-sportivo che riguarda la sussistenza dei Club: detrazioni fiscali, ammortizzatori sociali e tutti gli strumenti che il Decreto Cura Italia sta attivando per salvaguardare le aziende. I Club calcistici sono, in tutto e per tutto, aziende. Il Presidente Ghirelli sta lavorando in modo attento confermandosi un vero rappresentante della Lega Pro e delle sue Società. Tutti i Club, provenienti dalle più diverse realtà territoriali, hanno scelto di non compiere passi azzardati e di seguire con attenzione l’evoluzione dell’attuale posizione federale. Quella di oggi non è stata un’assemblea “decisionale” in quanto non spetta a noi scegliere se si giocherà o non giocherà: sono lontane le valutazioni sulle promozioni o retrocessioni, congelare o meno le classifiche; l’attenzione è focalizzata sulla situazione sanitaria per arginare una situazione già critica per il nostro Paese”.
“Tra una decina di giorni si svolgerà una nuova Assemblea dove eventuali nuove posizioni o decisioni della Lega Pro saranno valutate e votate dalle singole Società. Tanti i temi toccati oggi e le testimonianze portate al tavolo: tra tutte, segnalo quella di Cesare Fogliazza, dirigente della Pergolettese che stringo in un forte abbraccio fraterno, che da una delle zone più colpite d’Italia ha voluto sottolineare l’importanza del messaggio “Prima la Salute!”.











