REGGIO EMILIA – Per l’età degli alunni e per la minore consuetudine, le scuole elementari sono quelle meno attrezzate alla didattica a distanza in questa fase di chiusura degli istituti. Ma tanti insegnanti si stanno cimentando con questa sfida.
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“Ciao ragazzi, un saluto speciale. Ci manca la scuola, quel luogo di cui fareste a meno, in particolare ci piace la 4ªA”.
“Ci mancano i vostri disegni, tutti i colori in cui ognuno esprime la propria personalità”.
Scuola primaria San Giovanni Bosco a Reggio Emilia in via Bismantova. Le insegnanti della 4ª A cercano di mantenere il filo della comunicazione con i bambini nonostante la scuola chiusa da più di un mese. Secondo il ministero dell’Istruzione, solo 17 scuole italiane su cento erano già attrezzate per le lezioni online. Pochissime quelle primarie, per le quali la didattica a distanza è una sfida inedita.
Sempre stando al monitoraggio del Ministero, da quando le scuole sono chiuse il 10% degli alunni non ha ricevuto neppure un messaggio via chat o un sms. Ma nel resto delle scuole l’impegno cresce, anche se le difficoltà sono innegabili: dagli ostacoli tecnologici alla giovanissima età degli scolari delle elementari.
L’assenza del rapporto diretto si fa sentire, soprattutto per la difficoltà di capire cosa è stato recepito dai bambini e cosa no. I più penalizzati in questa situazione sono naturalmente i bambini più fragili.
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