REGGIO EMILIA – Per settimane è stata sotto pressione a causa dell’elevato numero di pazienti Covid in condizioni critiche, ma ora può rifiatare. Stiamo parlando della Rianimazione dell’Ausl di Reggio Emilia.
“La situazione oserei dire che è in lento miglioramento – ha detto Pierpaolo Salsi, direttore della Rianimazione del Santa Maria e ospite nell’ultima puntata de “Il medico e il cittadino” – Da una quindicina di giorni stiamo diminuendo il numero di posti letto occupati”. Nei giorni più critici, l’Ausl è arrivata ad allestire tra Reggio e Guastalla 70 posti letto di Rianimazione, mentre normalmente i posti sono 20. Al Santa Maria i 12 letti sono diventati 42 grazie anche agli spazi ricavati nel reparto di Endoscopia digestiva, mentre i pazienti non Covid sono stati sistemati nelle sale operatorie.
Per queste persone il supporto tecnologico è vitale: “Con l’aiuto della direzione sanitaria – ha aggiunto Salsi – abbiamo rimodellato l’ospedale in base alle nostre esigenze. C’è stato un momento in cui i ventilatori li dovevamo andare a cercare negli altri reparti dell’ospedale, riadattare ventilazioni al momento non in uso. Poi, sono arrivati i ventilatori nuovi che ci ha fornito l’azienda, anche di alta fascia, e questo è stato un grosso sospiro di sollievo”.
Anestesisti prestati alla Rianimazione, infermieri provenienti da altri reparti a dare manforte in un lavoro d’equipe in cui si cerca di non perdere mai la speranza. “Estubare significa che la parte acuta della patologia è passata. Togliendo il tubo il malato può comunicare ed esprimersi ed è molto importante per noi”, ha concluso Salsi.
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