NOVELLARA (Reggio Emilia) – Sta suscitando molte polemiche la reazione della Cei, la conferenza episcopale italiana, in polemica con le decisioni del Governo di non riaprire le chiese ai fedeli dal 4 maggio. Mentre il premier Conte ipotizza celebrazioni all’aperto dal 10, il Papa stoppa le discussioni: “Preghiamo per l’obbedienza e per il rispetto delle istituzioni”, ha detto. Anche da Reggio era partita una proposta di riapertura delle chiese dal 4 con modalità particolari. E anche su questo ci sono reazioni da parte della Chiesa stessa.
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“Mi riesce difficile capire come ci sia una minaccia alla libertà di culto; andare in chiesa non è un diritto, è molto di più”. Per don Giordano Goccini, parroco di Novellara, più che interrogarsi sull’aprire ai fedeli le chiese una settimana prima o dopo sarebbe meglio interrogarsi sulle differenze che la pandemia ha aumentato tra chi ha accesso alle cure e chi no, tra chi ha accesso all’istruzione e chi no.
La diocesi di Reggio è tra quelle che ha inviato alla Conferenza episcopale italiana l’ipotesi di una chiesa che possa riaccogliere fedeli prevedendo ingressi su prenotazione e molto altro. Se Edoardo Tincani, responsabile comunicazione della diocesi, spiega che è al vaglio anche l’ipotesi di posizionare termoscanner all’ingresso, Don Goccini ribatte: “Ha senso aprire le chiese alla gente se la gente ha paura ad andarci? Non aumentano la serenità i termoscanner e le prenotazioni.
La polemica è montata dopo che l’esecutivo non ha inserito la riapertura al popolo delle chiese tra quelle del 4 maggio. Papa Francesco ha scelto elegantemente di non scendere sul ring, ma si è espresso in maniera netta, pregando, nelle ultime ore, per l’obbedienza e per il rispetto delle istituzioni, e per evitare una nuova ondata di contagi. “Noi non fabbrichiamo l’eucarestia – continua Don Goccini – mi dispiacerebbe fossimo presi come i commercianti che vogliono riaprire bottega”.
Il premier adesso ipotizza la possibilità di celebrazioni all’aperto dal 10 maggio, con la riapertura ai fedeli il 18. “Ha senso aspettare, nell’attesa la spiritualità cresce”, chiosa il parroco di Novellara.
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