REGGIO EMILIA – L’accordo tra Farmacie Comunali Riunite e Nuova Sapi per la distribuzione delle mascherine prodotte dall’azienda di San Donnino di Casalgrande è finito nel mirino del sindaco del paese sul Secchia, Giuseppe Daviddi, che ha sferrato un attacco pesante al collega Luca Vecchi.
Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, riunito via internet, Daviddi ha accusato Vecchi e Fcr di essersi accaparrati quella metà della produzione che non va direttamente alla Protezione civile, costringendo di fatto la Nuova Sapi a firmare un contratto di esclusiva che taglia fuori ogni altro potenziale acquirente e speculando sui prezzi di vendita. “Abbiamo una nostra azienda a San Donnino – le sue parole – che produce 150mila mascherine al giorno e un sindaco si prende la metà di questa produzione oltre all’esclusiva”.
Opposta la versione del sindaco di Reggio Emilia, che ha risposto che lui non si è preso niente e che non esiste nessun contratto di esclusiva: la Nuova Sapi può vendere a chi vuole e il Comune di Casalgrande, se ritiene, può acquistare direttamente mascherine da distribuire ai cittadini. “La Nuova Sapi – ha spiegato Vecchi – aveva bisogno di un distributore perché non era in condizione di distribuire centinaia di migliaia di mascherine al dettaglio e da lì è nato l’accordo con Fcr”.
Dall’interno della Nuova Sapi filtra il disagio per la polemica, ma anche un chiarimento: le farmacie comunali sono state scelte perché sono presenti ovunque e fra i loro clienti contano anche molte farmacie private. Secondo il sindaco Vecchi, l’accordo ha avuto l’effetto di calmierare i prezzi e Fcr, considerando i costi di impacchettamento, amministrativi e logistici, non avrà nessun utile dalla vendita delle mascherine. “Se chiunque di noi oggi va in un negozio e trova mascherine a 3, 4, 5 euro e se le mascherine della Nuova Sapi vendute da Fcr sono distribuite a 90 centesimi l’una, è evidente che è stata fatta un’operazione di interesse pubblico”.
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