REGGIO EMILIA – Hanno chiuso l’11 di marzo e ora, dopo settimane di serrande abbassate, aspettano di riaprire. Sono i parrucchieri, che assieme agli estetisti rappresentano la categoria considerata tra quelle più delicate in questa emergenza coronavirus per la vicinanza col cliente. Eppure anche in assenza di direttive certe, si stanno già organizzando: protezioni, materiali monouso, dispositivi di sicurezza per personale e clienti, si lavorerà solo su appuntamento.
Ancora non c’è per questa categoria una data precisa nella fase due: si parla dell’11 maggio. Di sicuro è una riapertura che le signore, alle prese con ricrescite e capelli indomabili, aspettano con ansia, e che comunque interessa un settore rappresentato da vere e proprie aziende, che danno lavoro a decine di persone, e a un indotto considerevole. Come lo storico Salone di Marzia Saracchi a Montecchio dove si sta già lavorando per ricevere in sicurezza. “Sto già pensando al dopo, per garantire alle mie clienti un salone pulito e sicuro. Ho già ordinato macchine per la sanificazione dell’aria e dell’ambiente, pareti per separare le postazioni, dispositivi e gel mani per i dipendenti. Lavoreremo solo su appuntamento”.
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