REGGIO EMILIA – Continua senza sosta l’attività di monitoraggio da parte della Regione e delle aziende sanitarie locali sul Coronavirus. A oggi, nessun caso di infezione è stato rilevato sul nostro territorio. Il direttore del reparto di Malattie infettive del Santa Maria Nuova, Marco Massari, ribadisce che da noi il virus non sta circolando e che l’obiettivo è isolare gli eventuali casi che arrivano dall’estero.
“Quello che dobbiamo fare – ha detto Massari – come sta facendo l’Europa e gli Stati Uniti, è cercare di identificare i casi sospetti per evitare che il virus circoli dalle nostre parti. Vorrei tranquillizzare i cittadini reggiani: in Italia il virus non sta circolando, quindi le precauzioni sono inutili. Le mascherine possono proteggere dall’influenza, ma non da qualcosa che qua non c’è”.
La conferma arriva anche dalla Regione: nessun caso di Coronavirus è stato rilevato, sono tutti negativi i tamponi analizzati al centro regionale per le emergenze microbiologiche al Sant’Orsola di Bologna, effettuati in via puramente precauzionale. Nelle scuole non sono previste misure di limitazione della frequenza per gli alunni senza sintomi di rientro dalla Cina. “Nel paese asiatico l’epidemia è ancora in espansione – ha aggiunto Massari – ed è importante che resti confinata”.
In Italia, negli aeroporti in particolare, sono state avviate tutte le misure per l’identificazione degli eventuali casi. “In tutti gli aeroporti vengono usati gli scanner per rivelare la temperatura, ci sono indicazioni nazionali e regionali, noi siamo pronti ad affrontare qualsiasi evenienza. Soprattutto, l’obiettivo è quello di individuare se ci fosse un caso importato, perché i casi vengono solo dall’estero, non sono nati da noi, quindi il percorso che è già stato attivato a tutti i livelli. Se un soggetto ha determinate caratteristiche, ha un percorso nel quale viene isolato e sottoposto a test per vedere se è portatore del virus”.
Attivati i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, le guardie mediche, il 118 e il pronto soccorso. Ma chi sono le persone a rischio? “Coloro che hanno sintomi respiratori o che sono stati a contatto con persone che hanno sicuramente avuto l’infezione nelle due settimane precedenti o un soggiorno in Cina, nell’area endemica, o nelle due settimane precedenti ha avuto un contatto con una persona, perché l’incubazione ha un tempo di due settimane”.
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