REGGIO EMILIA – Ore di intenso lavoro in Prefettura per l’applicazione delle nuove misure previste dai nuovi decreti che bloccano le attività produttive non essenziali e vietano gli spostamenti al di fuori dei Comuni di residenza. Abbiamo fatto il punto della situazione col prefetto Maria Forte.
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Il decreto della Presidenza del consiglio dei ministri blocca le attività produttive, ma consente di continuare la produzione a quelle aziende che rientrano in un elenco di 97 voci autorizzate del codice Ateco, il codice che classifica le attività economiche del paese. Le imprese devono presentare alla Prefettura un modulo tramite posta elettronica certificata, entro mercoledì 25 marzo. Il modulo può essere scaricato dal sito della Prefettura. Possono chiedere l’autorizzazione anche le aziende che hanno impianti a ciclo produttivo continuo, la cui interruzione provocherebbe un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo di incidenti. Le operazioni si preannunciano complesse, perché toccherà poi alla Prefettura vagliare le tante richieste che arriveranno e sospenderle se ritiene che non sussistano le condizioni. Le imprese autorizzate devono comunque rispettare il protocollo di misure già previsto per il contrasto della diffusione del virus, come le distanze di sicurezza fra i lavoratori, l’uso di mascherine, le sanificazioni degli ambienti di lavoro.
Per quanto riguarda i controlli sui movimenti delle persone, è già in vigore il provvedimento che vieta spostamenti se non per motivi di salute, motivi di lavoro o motivi di assoluta urgenza. Non sono previsti posti di blocco fissi delle forze dell’ordine, ma controlli a campione, che si stanno svolgendo già da vari giorni. Mediamente sono controllate 1300-1400 persone al giorno in provincia e solo un 4% risulta non avere motivazioni valide per trovarsi in strada. Si tratta comunque di una cinquantina di persone che ogni giorno sono sorprese in strade o altri luoghi pubblici senza giustificazione e rischiano una denuncia penale. Ricordiamo che anche l’accesso ai parchi pubblici è stato vietato. Sugli esercizi commerciali i controlli sono mediamente 2.000 al giorno e finora solo 4-5 sono stati sanzionati o per mancato rispetto degli orari o per aperture non autorizzate. Nei vari controlli sono impegnate tutte le forze dell’ordine, dalla Polizia di Stato ai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza alle polizie municipali, dalla Polizia stradale alla polizia ferroviaria.
Gian Piero Del Monte
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