REGGIO EMILIA – Il sopralluogo dell’Ausl si è svolto martedì scorso. Autorizzate dalla sanità le linee guida adottate dal Tribunale per contenere l’epidemia da coronavirus, la macchina della giustizia può riaccendere i motori. Finora l’attività è stata limitata alle udienze per direttissima, alle convalide degli arresti, mentre sul fronte civile è stata assicurata, ma per via telematica, soltanto qualche causa rigurdante il diritto di famiglia. Ora una parte di quelle udienze che erano state rinviate può tornare a svolgersi, ovviamente con le dovute precauzioni.
“Verrà provata la tempertatura all’ingresso e fatta firmare una autocertificazione che esclude il contatto con persone contagiate dal virus negli ultimi 14 giorni”, ha spiegato la presidente del tribunale Cristina Beretti nell’ambito di una tavola rotonda organizzata su Youtube dalla Camera civile di Reggio in occasione dei suoi dieci anni di vita.
Gli ingressi al tribunale saranno separati. Avvocati e personale accederanno dalla rampa centrale, al pubblico invece sarà riservato l’ingresso sulla sinistra. Per tutti ci sarà l’obbligo della mascherina, che verrà fornita a chi ne è sprovvisto. Una fornitura di cinque dispositivi è destinata agli addetti ai lavori, che verranno dotati anche di visiera e di un kit per igienizzare le postazioni.
Di pannelli in plexiglass sono state dotate le cancellerie, pronte a riaprire, ma su prenotazione e secondo orari diversi rispetto al passato. “Si tratterà di aperture scaglionate nell’arco della giornata – ha sottolineato Beretti – in modo da suddividere gli accessi alle varie cancellerie, da quella del lavoro a quella matrimoniale, passando a quella delle iscrizioni”.
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