REGGIO EMILIA – “Siamo partiti pensando una cosa e oggi stiamo cambiando parere. Siamo meno sicuri nel dire che serve poco”. Sono le protagoniste indiscusse dell’emergenza dal punto di vista delle prevenzione: le mascherine.
Ci si avvia a un allargamento del loro utilizzo e il professor Vinceti dell’università di Modena e Reggio se lo augura. Nelle ultime ore l’organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che presto potrebbero essere riviste le raccomandazioni in merito. Ci sono elementi scientifici che indicano in 7-8 metri, e non più in un metro, la distanza che può essere raggiunta dalle goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto.
Parliamo di mascherine industriali, cosiddette chirurgiche, non di quelle del tipo FFP2 e FFP3 che vanno assolutamente lasciate ai sanitari. “Usare queste mascherine potrebbe allargare le maglie, potrebbe essere ragionevole, senza illudersi che basti”, ha aggiunto Vinceti.
E’ bene quindi che tutti le indossino, ovviamente in primis anziani e persone affette da particolari patologie senza per questo smettere di mettere in pratica le altre raccomandazioni, prima di tutto quella di lavarsi spesso e accuratamente le mani, “soprattutto di ritorno dopo aver fatto la spesa”. Tutto questo, ancora ben dentro all’emergenza.
E una volta usciti dal momento più caldo? Dovremo pensare anche dopo a proteggerci gli uni dagli altri? “Cominciano ad abituarci a scenari che richiedono cambiamenti alle nostre modalità sociali, anche nel medio-lungo termine”.
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