REGGIO EMILIA – C’è un aspetto che va nella direzione diametralmente opposta rispetto alla distruzione portata dal Coronavirus non solo nella nostra città, ma anche in Europa e nel mondo. Ed è quel senso di appartenenza alla comunità dimostrato in queste settimane non soltanto da imprenditori e cittadini reggiani, ma anche da chi è nato a migliaia di chilometri di distanza da Reggio Emilia ma ha scelto, comunque, di scendere in campo e fare la sua parte nel dare una mano mostrandosi solidale con la comunità nella quale vive.
Tra le realtà attive in questo senso, vi sono anche molte associazioni straniere presenti sul nostro territorio che si sono prodigate sia in servizi di informazione, che di volontariato che in raccolte di fondi o beni. “In questo panorama dove i numeri sui contagi e sui decessi rischia di sopraffarci – ha detto l’assessore al Welfare, Daniele Marchi – è importante condividere anche gli sforzi e l’impegno di chi ogni giorno sottotraccia, anche a discapito di sforzi personali ed economici notevoli, lancia un messaggio di appartenenza e impegno verso la propria comunità. Si tratta di una prova di cittadinanza che va oltre a qualsiasi pezzo di carta e che deve tenere conto di come queste associazioni oggi sono impegnate anche a sostenere le famiglie della propria comunità di origine – penso in particolare l’Africa”.
Come già più volte emerso, sono state particolarmente attive le due associazioni cinesi presenti sul territorio che hanno effettuato raccolte fondi di oltre 70mila euro, distribuzione di migliaia di materiali sanitari (mascherine, tute protettive, etc.) presso Ausl, enti locali, Dar Voce, Caritas, Croce Rossa italiana e Protezione civile. Particolarmente rilevante anche l’impegno di diversi luoghi di culto con azioni di solidarietà e distribuzione alimentare. In questo contesto, i centri islamici del territorio hanno voluto unire le forze e donato ai servizi sanitari 56mila euro. A livello locale, questi centri hanno provveduto a fare la spesa e distribuirla presso le famiglie di anziani.
Nonostante nelle ultime settimane il virus si stia diffondendo anche nei Paesi di origine, hanno promosso e sono ancora in corso raccolte fondi le associazioni dei senegalesi di Reggio Emilia e provincia (oltre 3.600 euro), l’associazione dei nigeriani di Reggio Emilia, quella del mali Badegna (1.500 euro) e l’associazione dei ghanesi di Reggio Emilia. In alcuni casi le azioni di solidarietà sono promosse da gruppi di cittadini di origine straniera, come nel caso della comunità filippina che ha avviato una raccolta fondi.
L’associazione albanese Shqiponja ha promosso tra i soci la partecipazione ad azioni di volontariato a supporto dell’emergenza, l’associazione Tamil ha promosso un portale online in lingua (www.tamilinfopoint.it) per informare le famiglie delle norme e delle azioni intraprese da governo, Regione e Comune durante l’emergenza. Da segnalare anche la comunità cristiana nigeriana, che ha voluto fare una donazione di prodotti alimentari alla Croce Rossa.