GUASTALLA (Reggio Emilia) – La Regione ha disposto che in ogni rete ospedaliera provinciale venga individuato un nosocomio che possa diventare punto di riferimento per accogliere i degenti affetti da Coronavirus. Nel reggiano l’ipotesi è Guastalla, che diventerebbe quindi uno degli ‘ospedali Covid-19‘: così li ha definiti l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, tornato temporaneamente a gestire l’emergenza. Non significa che questi ospedali da un giorno all’altro tratteranno solo il Coronavirus: significa individuare strutture che all’occorrenza possano essere riorganizzate e potenziate, e il nosocomio di Guastalla possiede le caratteristiche sia logistiche sia di personale perfette per adattarsi in maniera graduale ad accogliere degenti in più. Ovviamente solo se si renderà necessario, ovvero se il centro provinciale attualmente di riferimento, il Santa Maria Nuova, abbia la necessità di chiedere un supporto per i ricoveri. E’ una buona notizia: significa che nella nostra provincia c’è già una struttura che in caso di bisogno dispone di uno spazio ulteriore per la cura e la gestione dell’emergenza.
Nell’ospedale di Guastalla esiste un padiglione che può accogliere fino a 80 posti in più distribuiti su alcuni piani. Al contempo sarebbe garantita la gestione degli altri casi, pur con alcune riorganizzazioni. Da una settimana circa davanti al nosocomio di Guastalla, come davanti agli ospedali di Reggio e Montecchio, è allestita la tenda del pre-triage esterno in cui le persone che dichiarano di presentare sintomi compatibili vengono controllate senza che accedano all’ospedale, per poi essere eventualmente indirizzate verso i percorsi più adatti. Sono tutte misure che sono state messe in campo per diluire e distribuire nel tempo il numero dei contagi in modo da permettere al sistema sanitario di funzionare al meglio.
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