REGGIO EMILIA – L’emergenza economica conseguente a quella sanitaria e l’incubo disoccupazione di massa al centro sono stati i temi al centro dell’ultima puntata del settimanale di Telereggio, Il Graffio.
“Per ora, nessun associato ci ha comunicato la chiusura – ha detto Giorgio Lugli, presidente di Cna Reggio, collegato con lo studio – L’imprenditore resiste anche per quel saper fare che rischia di disperdersi”. La “famiglia” dell’associazione è composta da 7mila piccole e medie realtà artigianali locali, per circa 20mila lavoratori. Per dimensioni, le vittime maggiormente designate a rimanere sul campo una volta finito il passaggio dello tsunami Coronavirus.
Un evento unico, mai affrontato prima, e che il mondo sta aggredendo con diversità di tempi non indifferente. Proprio sul tempo, nel senso della durata della pandemia, si gioca il futuro dell’economia emiliana. “Liquidità” la parola d’ordine che deve costituire il principio guida per il prossimo futuro, secondo Lugli. “C’è il problema dell’aumento degli insoluti, invito gli enti locali e tutte le imprese a fare il possibile per non interrompere la catena dei pagamenti dei fornitori”.
“Responsabilità”, invece, la parola da tenere bene a mente, in fase di ricostruzione, per Massimo Franchi, docente universitario di Economia ed esperto di Comunicazione del Rischio, che fa un parallelo con le macerie lasciate dalla seconda guerra mondiale. “Allora il Pil dell’Italia calò del 60%, ma venne recuperato in pochi anni”.
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