REGGIO EMILIA – “Questo momento di emergenza e di stallo serva per una transizione ecologica”. E’ la richiesta che arriva da movimenti e associazioni ambientaliste, attive anche sul nostro territorio.
“Caro sindaco, osserviamo estasiati il ritorno degli animali selvatici nei centri cittadini, godiamo dell’aria pulita che ora possiamo respirare anche qui, nell’inquinatissima pianura padana – temiamo però che non saranno questi pochi mesi a fare la differenza, a meno che non cambiamo oggi la mobilità, il sistema produttivo, il processo democratico e decisionale”. Le hanno chiamate “lettere di primavera”: sono quelle che hanno inviato in questi giorni a istituzioni e media diversi gruppi, movimenti e associazioni che, anche a livello locale, si occupano di ambiente e cambiamento climatico, tra questi il laboratorio Aria Pulita, Reggio in Transizione, il comitato No Biogas.
L’iniziativa è partita dal movimento non violento Extinction Rebellion, un movimento internazionale fondato in Inghilterra che da qualche mese ha una costola reggiana. Molti sono giovani che hanno aderito anche ai Fridays for future, progetto mondiale promosso dall’attivista svedese Greta Thunberg. Quello che chiedono è di non tornare alla normalità prima del Covid, un normalità fatta di inquinamento e devastazione degli ecosistemi naturali.
“Vogliamo che il governo non solo dichiari l’emergenza climatica ed ecologica – le parole di Matilde Torrassa di Extinction Rebellion Reggio Emilia – ma che la comunichi chiaramente. Vogliamo che vengano prese misure che portino all’azzeramento delle emissioni entro il 2025 e che fermino la distruzione degli ecosistemi”.
A livello locale, il laboratorio Aria Pulita ha inviato una lettera al sindaco di Reggio Luca Vecchi per chiedere di ridurre il traffico dei mezzi privati e incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici e della mobilità ciclabile, promuovere l’efficientamento energetico degli edifici, aumentare il numero di pannelli fotovoltaici installati sui tetti, collaborare con i cittadini per aumentare e proteggere il verde in tutta la città, incentivare la produzione agricola biologica di prossimità, mantenere l’attuale diffusione dello smart working.
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