REGGIO EMILIA – Bar, ristoranti, gelaterie, pubblici esercizi in generale sono sul piede di guerra. Il lockdown per il coronavirus presenta un conto salato per la categoria, che a livello nazionale ha anche lanciato come Fipe Confcommercio una petizione on line per chiedere al Governo Conte di riaprire già dal 18 maggio.
A livello locale è Fabio Zambelli, presidente di Fipe Reggio Emilia, a farsi portavoce dei colleghi: “Rinviare la riapertura dei pubblici esercizi al primo giugno è un errore che causerà danni gravissimi e perdita di imprese e posti di lavoro. In generale il posticipo delle riaperture degli esercizi commerciali al 18 maggio e dei pubblici esercizi, stabilimenti balneari nonché delle attività legate al turismo al 1 giugno è un danno gravissimo per il sistema economico che mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro e l’esistenza stessa di migliaia di imprese”.
“Le aziende di commercio, turismo e servizi – continua Fabio Zambelli – sono invece pronte ad aprire in piena sicurezza, rispettando le norme nazionali. Ogni giorno di riapertura rinviato determina un ulteriore aggravio per le imprese, già vicine al collasso. Non sono più derogabili rinvii di misure per indennizzi a fondo perduto per le imprese e blocco totale delle tassazioni locali. Lanciamo un appello al presidente della Regione Stefano Bonaccini, al Presidente della Provincia, ai Sindaci, ai Parlamentari e ai Consiglieri regionali reggiani perché si facciano concretamente portavoce delle istanze delle imprese che sono al limite della sopravvivenza“.
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