ROMA – La maturità 2020 sarà innestata su una sola prova orale, in presenza, quindi con lo studente che affronterà la commissione in aula, ovviamente con misure di distanziamento sociale. Il ministero dell’Istruzione è orientato verso questa modalità e rivendica di essere tra i pochi paesi in Europa a non aver annullato gli esami. Sulla questione interviene l’Upi, l’Unione delle province italiane che chiede immediatamente le indicazioni per riorganizzare le scuole in modo che abbiano tutti i dispositivi di sicurezza necessari.
Ma a sollevare molti più quesiti è la questione del prossimo anno scolastico. La stessa Upi, per voce del presidente Michele de Pascale, chiede al ministro Azzolina e al viceministro Ascani di convocare entro il 4 maggio un incontro con regioni, province e comuni in cui affrontare le questioni di stretta attualità inerenti la gestione dei servizi scolastici, dalla materna alle superiori, nell’immediato. “Gli studenti, le famiglie e tutto il mondo – dichiara De Pascale – hanno bisogno di risposte subito”.
Interviene anche la Cisl Scuola Emilia Centrale che chiede l’avvio di un confronto tra amministrazione scolastica, sindacati e famiglie che prepari adeguatamente il ritorno all’attività scolastica, mettendo a fuoco le soluzioni operative come gli orari scolastici, gli ingressi scaglionati, l’alternanza tra lezioni in aula e didattica a distanza.
Per il sindacato è fondamentale la stipula di un protocollo nazionale da declinare in ogni singolo istituto scolastico in specifici protocolli di sicurezza anti-contagio, in parallelo con quanto disposto fra governo e parti sociali il 14 marzo nel modello di riferimento che comprende anche le modalità della sua definizione.
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