REGGIO EMILIA – “Attualmente il mio ospedale è stato convertito in presidio Covid-19 e, insieme ai miei colleghi, ci ritroviamo a combattere contro questa pandemia. E’ inutile nascondere o edulcorare lo stato d’animo che stiamo vivendo in questo periodo d’incertezze. Tutti, nessuno escluso, sentiamo il morso stretto della paura. La paura dell’incertezza, dell’imprevedibile, del vivere alla giornata seguendo l’andamento dei contagi. La paura di non sapere cosa ti aspetterà domani, la paura di non farcela…”.
A parlare è Errico Tomaiuolo, 32 anni, originario di Manfredonia in provincia di Foggia, da sei anni infermiere strumentista di sala operatoria dell’ospedale Santa Maria Nuova. Per esorcizzare la paura Errico, a fine turno, prende in mano la macchina fotografica e cerca di immortalare con i suoi scatti gli eroi di cui tutti parlano ora: i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, gli addetti alle pulizie. Riceve in cambio sorrisi Errico, nascosti sotto le mascherine che lasciano i segni, sorrisi che arrivano al cuore attraverso gli occhi, nonostante tutto.
Le immagini di Errico, vere proprie fotografie artistiche, ci portano dentro al reparto di Rianimazione dell’ospedale reggiano e nelle sale operatorie. I gesti ripetuti, le divise che sembrano quelle di astronauti per non lasciare scoperto e vulnerabile nemmeno un centimetro di pelle, le strumentazioni complesse e gli occhi, provati ma tenaci. “Cerco di catturare la purezza dei loro gesti rassicuranti, la sincerità della loro vocazione, la compiacenza nel salvare e salvaguardare la vita dei loro pazienti – scrive ancora Errico – Le fotografie sono in bianco e nero perché normalmente le sale operatorie sono molto colorate e i colori in questo caso distraggono. L’attenzione è tutta su di loro, che ci appaiono rassicuranti. Quando un paziente entra in sala operatoria è spaventato, noi siamo irriconoscibili, ciò che resta sono i gesti”.
Errico già da qualche anno con le sue fotografie racconta la vita nelle sale operatorie pubblicando su Instagram i suoi lavori con lo pseudonimo di ScrubNurseArt. Oggi anche lui è in prima linea. “Sono settimane che i casi Covid-19 hanno una tendenza esclusivamente al rialzo e abbiamo creato altri reparti di terapia intensiva, poiché i posti letto sono quasi esauriti – racconta – ma ho deciso di non lasciarmi prendere dalla tristezza. Oggi più che mai, vorrei che i miei scatti raggiungessero l’obiettivo di esorcizzare la paura di tutti attraverso la bellezza, raccontando al mondo quello che sta accadendo per poterlo guardare da una nuova prospettiva”.
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