REGGIO EMILIA – Dalla moda alle mascherine. In piena emergenza sanitaria per la diffusione del contagio da coronavirus, l’Emilia offre una nuova storia di conversione che riguarda l’azienda MM Operations. “A fronte della difficoltà di approvvigionamento per tutelare i nostri 1.000 addetti – spiega il presidente Maurizio Beretti – ho chiesto all’amministratore delegato Davide Valentini, responsabile del dipartimento tessuti del Gruppo, se avessimo potuto produrle noi”.

Occorre flessibilità e prontezza per poter attuare una riconversione produttiva in tempi agili. “Il decreto ci permette di lavorare come logistica – continua Beretti – ma aveva bloccato le altre attività che svolgiamo nel fornire logistica integrata alla fashion supply chain. Erano state sospese attività di controllo qualità, sia materie prime che prodotti finiti, così come tutte le attività di ricondizionamento e la creazione campionature che per noi occupano interi reparti”.
MM Operations, nonostante la difficile situazione economica, ha riconvertito in due settimane un suo hub in San Martino, dedicato precedentemente al settore moda, per produrre mascherine.
“Dopo un primo impulso dettato dal fatto di far fronte alla nostra esigenza interna, ci siamo concentrati sull’adattamento della nostra attività per poter continuare a lavorare – continua Beretti – Ho creduto di dare stimolo alle nostre risorse in un momento di grande difficoltà. Stiamo insegnando a persone, che diversamente sarebbero in cassa interazione, a fare un mestiere nuovo, acquisendo un’artigianalità molto richiesta perché oggigiorno difficile da trovare. Siamo consci delle difficoltà e conseguenti spese che l’azienda sostiene per poter mantenere i dipendenti nelle condizioni di sicurezza che il decreto regolamenta, ma la stessa azienda è stata mossa in primis dalla volontà di munire la propria manodopera di dispositivi di qualità e made in Italy, oltre che dalla solidarietà”.
Infatti, 3.500 mascherine verranno donate al Comune di San Martino in Rio dove è sito il magazzino di produzione.

In prima battuta MM Operations ha avviato la fabbricazione di due modelli di mascherine, entrambe filtranti, antigoccia (a seguito di un particolare finissaggio che rende il tessuto idrorepellente) e riutilizzabile, messe in commercio sanificate. Possono essere lavate con acqua fredda e spruzzare una soluzione alcolica al 70% o cloroderivata facendola asciugare qualche minuto e successivamente vaporizzate, ad esempio con un ferro da stiro. Le mascherine sono prodotte con un tessuto di fibra naturale che garantisce il blocco del passaggio di particelle di dimensioni estremamente piccole, dell’ordine del mezzo micron, impedendo a chi le porta di inalarle. Sono dispositivi che bloccano a tutti gli effetti eventuali aerosol infetti da virus, ma anche fumi pericolosi, fibre e polveri. Il tessuto è stato scelto poiché può essere sterilizzato e consente il riutilizzo fino a 20 lavaggi / sanificazione a vapore.
Davide Valentini, Project Manager, ha gestito dalla prototipia ai test per arrivare alla produzione, coadiuvato dalla Dr.ssa Giulia Panizzi, Responsabile Formazione e Sicurezza, per la compliance legale. Operations Manager è Davide Casoli, anch’esso AD di MM Operations. È stata creata un’interfaccia con l’IT Department: tutte le fasi sono seguite e tracciate, ne è garante l’etichetta che sigilla il pacchetto delle mascherine con all’interno il foglietto illustrativo a vista. Oltre i due modelli in commercio, MM Operations ne ha realizzati altri per i quali è in attesa dell’esito dei test che porteranno all’omologazione a dispositivo medico. Altri trattamenti innovativi sono in fase di studio, mentre a breve saranno pronte le mascherine per bambini 3/6 e 6/12 anni.











