REGGIO EMILIA – Si avvia alla conclusione la fase della piena emergenza da coronavirus, da lunedi prossimo via alla cosiddetta fase 2 nella quale si allenteranno anche i controlli. Controlli che hanno portato negli ultimi due mese a parecchie multe, ma anche a tante polemiche.
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Nel periodo della fase 1, quello della piena emergenza che si concluderà il 3 maggio, la polizia locale del Comune di Reggio finora ha sanzionato oltre 500 persone per il mancato rispetto delle disposizioni anti coronavirus sugli spostamenti: in sostanza gente che anziché in casa, si trovava in giro senza le motivazioni contemplate dai decreti emanati dal Governo. Una quindicina le attività commerciali sanzionate, tra cui quella di un barbiere, sorpreso proprio nei giorni scorsi perché continuava a svolgere il proprio lavoro incurante delle disposizioni che ne impongono la chiusura. Sono inoltre una quarantina le autocertificazioni sospette, in odore di falso, al momento in fase di verifica e per le quali potrebbero scattare denunce.
Non mancano tuttavia polemiche e ricorsi. Alla nostra redazione nelle ultime settimane sono giunte parecchie lamentale, per interpretazioni ritenute troppo restrittive e zelanti delle norme. Ha già avviato le pratiche di ricorso, ad esempio, un insegnante residente a Cadelbosco Sopra, ex assessore comunale a Poviglio, multato per la somma di 400 Euro dalla polizia municipale in pieno centro a Reggio: l’uomo si stava recando in una libreria per ritirare alcuni volumi che aveva ordinato e che gli servivano per ragioni professionali.
“Nel mio comune di residenza una libreria non esiste, ero obbligato a recarmi a Reggio per ritirare i testi di cui avevo necessità per poter svolgere il mio lavoro” spiega Gian Maria Cordiviola a Tg Reggio.
In alcune città italiane sono già scattate, addirittura delle class action contro le multe determinate dai decreti anti covid.
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