REGGIO EMILIA – Nelle scorse settimane il commissario ad acta della Regione per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, aveva esplicitamente chiesto alle grandi catene di distribuzione di instaurare join ventures con i consorzi di taxi locali per soddisfare una doppia esigenza: portare la spesa a casa delle persone che non possono recarsi al supermercato per svariati motivi e dare lavoro a chi, giocoforza, se l’è visto diminuire in percentuali drammatiche praticamente da un giorno all’altro.
Dopo il via libera arrivato dalla Regione e al termine di un duro lavoro di “sartoria” con Agenzia della Mobilità e assessorati a Mobilità e Commercio del Comune di Reggio Emilia, il Consorzio dei taxisti reggiani ha inaugurato ieri il servizio. Abbiamo chiesto al presidente, Simone Seligardi, di spiegarci come funziona. “Chiamando il nostro numero fisso 0522-452545 oppure il cellulare 334-1686126 si può prenotare una consegna. Dopo che il cliente si sarà messo d’accordo con il venditore su cosa mettere nella borsa della spesa, noi la preleviamo e gliela consegniamo a casa”.

Il presidente del Consorzio dei Taxisti Reggiani, Simone Seligardi (foto Reggionline)
Il progetto, che in un primo momento aveva il nome di “taxi carrello”, è stato poi modificato. “Questo perché – ha aggiunto Seligardi – è l’Agenzia della Mobilità a decidere il prezzo di questo genere di servizi. Poi, una volta stabilita la base, abbiamo modellato il servizio. Abbiamo concordato una quota di 6 euro a consegna con un minimo di 4 consegne per esercente, 5 per quanto concerne i privati. L’area su cui consegniamo è quella urbana di Reggio Emilia, le richieste verranno soddisfatte nel più breve tempo possibile”.
Dei 57 mezzi che compongono normalmente la flotta del Consorzio, oggi ce ne sono solo 12 in servizio per mezze giornate, un giorno sì e uno no. Quelle stesse 12 vetture, inoltre, ricoprono anche le richieste di consegne a domicilio. “La nostra finestra quotidiana per prendere gli ordini dei privati – ha specificato Seligardi – va dalle 11 alle 17.30, con esaurimento consegne entro un’ora e mezza. Se, alla chiusura, non abbiamo raggiunto il minimo richiesto, contattiamo il cliente e cerchiamo di trovare una soluzione, ovviamente però non a 6 euro sulla consegna individuale”.
Il servizio è pensato per chiunque, non solo per i cittadini. “Andiamo dai negozietti a conduzione familiare, che mai hanno fatto consegne a domicilio, fino ai ristoranti, che senza il nostro aiuto magari chiuderebbero. Ci sono catene della grande distribuzione che già hanno aderito, altre che aderiranno a breve. Questa prima fase servirà per affinare il servizio, anche perché non sappiamo per quanto altro tempo ancora saremo in questa brutta situazione…”.