REGGIO EMILIA – Niente abbracci e nemmeno strette di mano. No allo scambio di bottiglie e bicchieri. No all’assunzione di farmaci antivirali e antibiotici a meno che non siano prescritti dal medico. Un metro di distanza gli uni dagli altri. La mascherina la si deve indossare solo se si sospetta di essere malati o se si assistono persone malate, in casi diversi non serve a nulla e si rischia che poi manchi a chi serve davvero. In supermercati, negozi, attività ricreative, mezzi di trasporto pubblico e in generale dovunque devono essere messe in atto misure di prevenzione igienico-sanitarie e le informazioni in merito devono essere veicolate dai sindaci e dalle associazioni di categorie.
Nel decreto del presidente del consiglio che inserisce anche Reggio, Parma e Modena nella zona rossa sono elencate disposizioni di prevenzione dal contagio di Coronavirus che varranno, anche queste, fino al 3 aprile prossimo, salvo diverse previsioni. Andando con ordine secondo i punti elencati nel documento, si raccomanda ai comuni e alle associazioni culturali e sportive di offrire attività alternative a quelle collettive: attività all’aperto e che comunque non creino assembramenti. Nelle pubbliche amministrazioni, nelle aree di accesso alle strutture sanitarie e in tutti i locali aperti al pubblico dovranno essere messe a disposizione di utenti, lavoratori e visitatori soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani.
Su autobus e treni dovranno essere adottate misure straordinarie di sanificazione. Chiunque nelle ultime due settimane abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico deve comunicarlo all’azienda sanitaria reggiana e una volta accertata la necessità dell’isolamento a domicilio dovrà rimanere in contatto con l’operatore sanitario e comunque controllarsi la temperatura ogni mattina e ogni sera.
Nel caso in cui compaiano sintomi, la procedura cambia: oltre ad avvertire immediatamente il medico, occorre rimanere nella propria stanza con la porta chiusa, garantendosi ovviamente un’adeguata ventilazione. Sarà il prefetto, avvalendosi delle forze dell’ordine e anche dei vigili del fuoco, a controllare che le misure sul territorio vengano rispettate, e ne darà comunicazione al presidente della Regione.
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