REGGIO EMILIA – “Quello che ci fa male è che ci sentiamo abbandonati. Lo Stato, per queste nostre categorie, non ha fatto nulla”. Sul piano economico, l’emergenza Coronavirus non ha fatto sconti negli ultimi due mesi. E se in parte l’ultimo decreto del Governo ha dato il via libera alla riaperture di moltissime attività e spostamenti, Conte ha indicato nell’1 giugno la data di un possibile ritorno alla normalità per centri estetici, parrucchieri e barbieri. Una data che da più parti si cerca di anticipare, anche grazie alla mediazione e all’impegno dei sindaci del territorio e del presidente della Regione Stefano Bonaccini. Una situazione che, vista dagli addetti del settore, rischia di farsi sempre più critica. Una testimonianza diretta arriva da Daniele Castagnetti, co-titolare del centro Estetica Lia di Reggio.
“Lo Stato ci ha detto il 12 marzo voi chiudete e basta. Punto. Sono fatti vostri se non farete più cassetto o più fatturato. Le scadenze ci sono, affitto, luce, gas, acqua, le banche“. Una situazione nella quale, il rischio è il taglio dei dipendenti. “I primi a pagare saranno sicuramente i dipendenti. Prima di chiudere il negozio eliminerò tutte le spese, la prima è quella di un dipendente che non posso più sopportare a causa di mancanza di liquidità”.
Castagnetti chiede un aiuto allo Stato: “Chiediamo un aiuto economico. Non è che andiamo a chiedere o pretendiamo soldi dallo Stato. Però abbiamo bisogno di una mano. Possiamo chiedere una riduzione dell’Iva, questo non tanto per metterceli in tasca ma per far fronte a dispositivi e sanificazioni che ci chiederanno. Per mantenere prezzi uguali a prima, senza aumentare”.
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