REGGIO EMILIA – “E’ una contabilità, mi dispiace utilizzare questo termine, è una contabilità destinata ad aumentare. Siamo di fronte a 160 persone cui il tampone ha dato esito positivo”. Queste le parole di Raffaele Leoni, presidente di Asp Reggio Città delle persone.
I dettagli di quella che viene definita una “pagina dolorosa” non vengono nascosti da Raffaele Leoni. Sono 160 gli ospiti positivi su circa 750 presi in carico dalla Asp Reggio Citta delle persone, di cui è presidente. Situazioni di criticità riguardano la metà delle strutture gestite: l’Omozzoli Parisetti, la casa residenza I Girasoli, Villa Le Magnolie e Villa Erica. Ventidue sono stati i decessi legati al coronavirus e dubbi circa il coinvolgimento dell’infezione ci sono su altri 5 o 6 morti. Di 92 anni era l’età media delle persone scomparse, quasi sempre con alle spalle patologie croniche.
Il quadro aggiornato di una dura battaglia viene fornito davanti ai consiglieri comunali della Commissione consiliare salute, presieduta dal chirurgo Claudio Pedrazzoli e fortemente voluta dalle opposizioni, soprattutto dalla Lega. Collegata in videoconferenza c’è anche Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Azienda Ausl, che spiega come inizialmente energia e risorse siano state assorbite dalla profonda riorganizzazione che ha coinvolto le strutture sanitarie. L’allarme negli ospizi è scattato il 18 marzo, fuori città. La difficoltà iniziale dell’approvvigionamento di dispositivi individuali è stato un ulteriore ostacolo iniziale, al momento superato. Per quanto riguarda i tamponi sono 850 quelli eseguiti nelle residenze nelle ultime due settimane. L’Ausl ha sottolineato il lavoro svolto dai propri consulenti e dal personale sanitaria e socio assistenziale inviato a sostegno di lavoratori pesantemente sotto organico. Le strutture del Comune di Reggio contano 91 operatori a casa, 17 dei quali per infortuni Covid.
Sulla tempestività e sulla corretta adozione dei protocolli anti virus i carabinieri del nucleo Nas di Parma hanno avviato verifiche. Soggette a controlli sono potenzialmente tutte le case di riposo della nostra provincia.
Alle porte della città, a Gavassa, sta fortemente facendo i conti con l’epidemia la casa di riposo Don Messori. Gli anziani contagiati sono 19 su 21. A macchia di leopardo è colpita la provincia. 24 su 45 sono gli ospiti colpiti nella struttura Villa Anna Rosa di Cadelbosco Sopra, dove sono stati 3 i decessi accertati. A Cereggio invece, nel comune di Ventasso, all’Oasi San Francesco fra i 42 ospiti accuditi i positivi sono 18.
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