REGGIO EMILIA – La prima a gettare la spugna è stata la Festa Biasola, quella che solitamente apre le danze degli appuntamenti organizzati dai circoli Pd nella nostra provincia. Si teneva da 44 anni. Anche per questo, gli organizzatori ne hanno comunicato con estrema amarezza la cancellazione.
Se a metà giugno un surreale silenzio risuonerà nel parco del centro ricreativo di San Rigo, a inizio luglio la stessa sorte toccherà alla zona delle feste e delle fiere di Correggio. Niente gastronomia, niente spettacoli e addio anche al liscio e ai dibattiti politici. La salute da tutelare non è soltanto quella dei visitatori, che in gran parte appartengono a fasce d’età considerate a rischio, ma anche quella dei loro coetanei volontari chiamati ad allestire per tempo strutture che richiedono diversi giorni di lavoro.
Bandiere del Pd, al posto di quelle bianche che segnano la resa, potrebbero però sventolare a Villalunga, luogo della kermesse che nel Reggiano raggiunge i numeri più alti, sia di partecipazione che di incassi. Numeri che risulteranno fortemente ridimensionati nell’edizione 2020, sulla quale gli addetti ai lavori stanno ragionando. In tema di sicurezza valgono le linee guida previste per le sagre: ingresso contingentato e obbligo di mascherina per tutti. Un ricordo resterà l’orchestra e la pista piena di coppie che danzano, attività assolutamente bandita. Difficilmente ci sarà l’intrattenimento dal vivo.
Così è anche la filosofia del Pd nazionale, che è orientato a promuovere Feste “di strada”, magari della durata di un solo fine settimana, con spazi ristorazione affidati ad attività dello street food. Da garantire, poiché essenziale, i momenti di dibattito con distanziamento delle persone in platea ma anche sul palco. E se Modena è candidata a ospitare la Festa nazionale, obbligata a saltare il turno è FestaReggio ancora orfana di una propria area visto lo slittamento dell’ultimazione dell’Arena Campovolo.
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