REGGIO EMILIA – L’emergenza Coronavirus spinge le vendite di Newlat. Nella prima settimana di marzo le diverse divisioni produttive del gruppo reggiano hanno registrato un aumento record dei ricavi del 32% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Nel clima di queste settimane latte, pasta e prodotti da forno vanno a ruba. Un mese fa Newlat aveva approvato i conti del 2019, che hanno fatto registrare un balzo del fatturato del 5% a 321 milioni di euro. L’utile netto è quasi raddoppiato, superando i 10 milioni, mentre l’indebitamento finanziario è stato sensibilmente ridotto.
Il gruppo di via Kennedy è sbarcato in Borsa alla fine dell’ottobre scorso, in un periodo tutt’altro che facile. Nelle prime due settimane di marzo il titolo è sceso da 5,8 a 4 euro, ma negli ultimi giorni ha recuperato oltre il 20%. Nonostante le pesanti incertezze del momento, i vertici dell’azienda confidano nel profilo anticiclico dei propri prodotti e ritengono che l’emergenza Covid-19 non avrà affetti sull’approvvigionamento di materie prime. La strategia resta quella della crescita attraverso acquisizioni, in particolare in Italia, Germania e Gran Bretagna.
Trattative sarebbero state avviate con la Centrale del Latte d’Italia che ha quattro stabilimenti a Torino, Firenze, Vicenza e Rapallo in cui vengono lavorati quasi 120 milioni di litri di latte all’anno.
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