REGGIO EMILIA – Sono arrivate a Reggio nel pomeriggio di oggi le mascherine promesse dalla Regione Emilia Romagna, destinate ai cittadini. Tra questa sera e domani saranno fatto arrivare ai Comuni.
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Dalla Regione ai Comuni che le distribuiranno gratuitamente ai cittadini, con le modalità che ogni ente riterrà più opportune: le 239 mila mascherine destinate alla provincia di Reggio Emilia sono arrivate alla sede della Protezione Civile, in via del Chionso e da qui vengono arrivare al territorio, in modo proporzionale al numero di abitanti.
Fanno parte dello stock annunciato da Bologna: in tutto due milioni di mascherine. A queste se ne aggiunge un altro milione, fornito ai dipendenti delle aziende che, eventualmente, dalla prossima settimana potranno riaprire, in modo tale da garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Importante: non c’è una mascherina per ognuno di noi. I presidi sono 2 milioni, i residenti emiliano romagnoli 4 milioni e 600 mila.
Indicativamente ci sarà una mascherina a nucleo familiare. Saranno le singole amministrazioni comunali a stabilire come distribuirle, privilegiando le persone fragili. Secondo le indicazioni della Regione.
Per evitare di creare pericolosi assembramenti, potranno essere ritirate anche nelle farmacie, parafarmacie e in punti come edicole e tabaccherie, cioè nei punti di passaggio. Le mascherine sono quelle chirurgiche, se utilizzate correttamente possono durare anche qualche giorno.
Questo è un primo stock – fa sapere la regione – non è escluso che nei prossimi giorni siano aggiunte nuove forniture per i cittadini, in base all’evoluzione della curva epidemica e delle reali esigenze, e sulle base delle disposizioni del Governo nazionale.
Le mascherine distribuite per provincia
A Bologna 455.000 dispositivi, a Ferrara 155.000, a Forlì-Cesena 177.000, a Modena 315.000, a Parma 203.000, a Piacenza 129.000, a Ravenna 175.000, a Reggio Emilia 239.000 e a Rimini 152.000.
Le linee guida della Regione
I Comuni potranno orientarsi verso una distribuzione presso esercizi commerciali – con il supporto di protezione civile e volontari – dando priorità alle fasce deboli, oppure decidere per il recapito direttamente al domicilio o adottare un sistema misto, sempre evitando qualsiasi tipo di assembramento.
Due i criteri previsti: distribuzione orizzontale (per i piccoli centri una mascherina a ogni famiglia, con il supporto del volontariato per la distribuzione) o selettiva per i comuni più popolosi con l’individuazione dei luoghi più frequentati (ad esempio grande e media distribuzione, negozi e attività commerciali aperte, farmacie, uffici postali, case della salute, associazioni di volontariato…) e della platea di destinazione (ad esempio over 65, persone fragili dal punto di vista economico/sociale, famiglie con disabili o malati cronici o oncologici, operatori e residenti di case di edilizia popolare, associazioni che si occupano di soggetti a rischio, lavoratori disabili…).
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