REGGIO EMILIA – “Sono meno di 80 le imprese metalmeccaniche che questa mattina hanno riaperto i battenti, dopo aver spiegato ai delegati sindacali le ragioni della riapertura e soprattutto dopo aver garantito la sicurezza nei luoghi di produzione”, ha detto a Tg Reggio il segretario provinciale della Fiom Simone Vecchi.
Il 22 marzo scorso lo stop a tutte le attività produttive non essenziali per far fronte all’epidemia da Covid 19. Ma ora la stretta si sta allentando, pur con le prudenze del caso. Nel settore più rilevante della provincia, quello metalmeccanico, sono 80 le imprese che hanno parzialmente riaperto i battenti. L’Emak di Bagnolo con 15 addetti su 350, la Ognibene con 30 su 500, la Bosh di Vezzano con 32 su 200, la Walvoil con 30 su 1.000, l’Interpump di Calerno col 20% degli addetti. A ranghi ridotti hanno riaperto anche la Kohler, la Bertolini, la Padana Tubi, la Bucher, la Snap-on di Correggio, l’Acciaieria di Rubiera.
“Solo il 10-15% degli addetti di queste imprese oggi è stato chiamato al lavoro – ha aggiunto Vecchi – Nella stragrande maggioranza delle aziende è stata garantita la volontarietà: chi non se la sentiva di andare al lavoro poteva rimanere in cassa integrazione”. Qualche attrito fra direzione aziendale e sindacati alla Comer Industries di Reggiolo, che ha ripreso la produzione con 300 addetti su un migliaio, suddivisi in turni da 70. Alcuni lavoratori, che hanno ricevuto la visita del sindaco Roberto Angeli, hanno motivato la loro scelta di tornare in fabbrica. Nelle prossime ore è previsto un incontro fra le parti che potrebbe sciogliere le tensioni. “Al centro di tutto c’è la salute, la sicurezza e questo non dobbiamo mai dimenticarlo”, ha concluso Vecchi.
Secondo i dati della Prefettura, sono 1.400 le imprese che, oltre a quelle dei servizi essenziali, hanno inviato una comunicazione ritenendo di operare per le filiere autorizzate. Circa il 30% delle pratiche è stato esaminato, d’intesa con la Camera di Commercio e la guardia di finanza. Il resto sarà controllato entro la settimana, dice il Prefetto Maria Forte che sottolinea come ogni ripartenza sia subordinata al rispetto delle norme di sicurezza: uso di mascherine, guanti, distanze interpersonali.
Gian Piero Del Monte
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