REGGIOLO (Reggio Emilia) – Era stata incaricata di aiutare due anziani coniugi a gestire il loro patrimonio e le spese della struttura che li ospitava e invece li ha derubati di ben 30mila euro. Ora questa amministratrice di sostegno, che ha 54 anni e vive in un comune della bassa reggiana, deve rispondere di appropriazione indebita. A dare l’allarme, lo scorso ottobre, la figlia dell’anziana coppia.
Avendo bisogno di aiuto per provvedere alla vendita dell’abitazione dei genitori e per la gestione del pagamento delle rette della Rsa nella quale la coppia vive, aveva deciso di rivolgersi a questa figura di sostegno prevista dalla legge per le persone che in caso di infermità hanno problemi ad occuparsi dei propri interessi. Solo che gli interessi curati sono stati i suoi personali, visto che avrebbe utilizzato le carte di credito degli anziani per acquistare gioielli e beni di vario genere per un controvalore, come dicevamo, di 30mila euro. Inoltre dall’abitazione della coppia che doveva essere venduta mancavano mobili e oggetti di valore. Alla figlia che chiedeva spiegazioni, l’amministratrice rispondeva che gli arredi erano stati usati come pagamento alla ditta di trasloco per lo smaltimento degli oggetti da buttare, oggetti che però mai erano stati portati via. Altre spese erano state spiegate tirando in ballo la struttura che ospita la coppia, ma i dipendenti della rsa hanno confermato che la retta mensile era già comprensiva di tutto e che nulla in più era stato chiesto.
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