REGGIO EMILIA – Ieri vi abbiamo dato notizia della vendita della vecchia sede di Coopsette al gruppo Snatt di Giovanni Fagioli. Con il commissario liquidatore di Coopsette, Giorgio Pellacini, abbiamo fatto un bilancio della procedura, anche dal punto di vista dell’occupazione
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“Alla fine di questi percorsi, tra ammortizzatori sociali e cessione di rami d’azienda e assorbimento da parte dell’economia locale, i dipendenti che erano andati in mobilità perché non avevano ancora trovato un altro lavoro erano circa 150”. Dall’ottobre 2015 il commercialista Giorgio Pellacini è il commissario liquidatore di Coopsette. In quasi sei anni di lavoro ha recuperato 110 milioni di euro per i creditori, ma ha cercato anche di tutelare, per quanto possibile, i posti di lavoro. E oggi, facendo un bilancio parziale, sottolinea che su 545 dipendenti, 150 hanno conservato il lavoro nei rami d’azienda ceduti e circa 200 hanno trovato occupazione in altre aziende. Proprio per questo, una delle operazioni di cui va più orgoglioso è una cessione, quella degli arredamenti per ufficio, che ha portato pochi soldi in cassa. “L’operazione di vendita del ramo d’azienda ai lavoratori di Methis, che hanno rischiato il loro Tfr credendo in questa attività imprenditoriale”.
Fin dal 2017 il commissario nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico ha promosso una raffica di azioni revocatorie per ottenere dal Tribunale l’annullamento di pagamenti, vendite di immobili e permute disposti dai vecchi amministratori negli ultimi sei mesi di vita della cooperativa. Iniziative legali che hanno permesso di recuperare somme consistenti. “Parliamo di operazioni chiuse con transazioni a seguito di sentenze definitive del tribunale per importi sicuramente superiori ai 10 milioni di euro. Poi ne abbiamo ancora in essere alcune che porteranno 10-12 milioni“.
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