REGGIO EMILIA – Coopservice ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per 271 addetti. La decisione è la conseguenza della scelta di rinunciare all’appalto per la logistica di tre aziende del gruppo Max Mara: Manifatture del Nord, Marina Rinaldi e Imax.
Si tratta di una commessa del valore di circa 8 milioni di euro all’anno per la movimentazione dei tessuti, l’etichettatura, l’imbustamento e altre attività connesse. Coopservice svolgeva queste mansioni per conto di Max Mara da lungo tempo: l’aggiudicazione risale addirittura ai tempi della vecchia Mgm, la cooperativa di movimentazione merci confluita in Coopservice nel 2002.
Contare tra i propri clienti Max Mara era per Coopservice un vanto, una referenza agli occhi del mercato, tanto che l’azienda di servizi ha accettato di operare spesso con margini risicatissimi e non di rado in perdita. Due elementi però hanno cambiato lo scenario: il primo, di carattere generale, è la fiammata dell’inflazione registrata nel 2022; il secondo fattore, più specifico, è il rinnovo del contratto nazionale del settore merci e logistica. Il nuovo contratto, stipulato nel 2021, ha previsto un aumento tabellare di 90 euro spalmato in quattro tranches. Le prime due sono già entrate in busta paga a ottobre 2021 e ottobre 2022. Agli aumenti salariali fissi bisogna aggiungere tre una tantum, per complessivi 230 euro, versati tra il luglio 2021 e l’aprile 2022. Per fronteggiare questi aumenti Coopservice, in occasione del rinnovo annuo dell’appalto, ha chiesto una revisione dei corrispettivi trovando però l’indisponibilità di Max Mara. A quel punto l’azienda di servizi ha deciso di rinunciare alla commessa.
Stando alle indiscrezioni, l’appalto sarebbe andato alla società modenese Progetto lavoro, ma l’aggiudicazione non è ancora stata ufficializzata. Che ne sarà dei 271 dipendenti licenziati da Coopservice? La cosiddetta clausola sociale impone all’impresa che subentra nell’appalto di assumere i lavoratori che erano alle dipendenze dell’impresa uscente. La procedura di licenziamento collettivo si trasformerà dunque in cambio d’appalto. Restano gli interrogativi su appalti le cui condizioni economiche sono talmente stringenti da costringere l’azienda aggiudicataria, se applica il contratto nazionale, a lavorare in perdita. Max Mara nel 2021 ha registrato vendite per oltre 1,5 miliardi di euro, con profitti netti per 214 milioni.
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