REGGIO EMILIA – Ha sfiorato i 15,9 milioni il fatturato 2019 della cooperativa sociale L’Ovile, che per dimensioni si configura come la più rilevante realtà di settore nella galassia Confcooperative.
L’occupazione si è portata a 369 unità, con un incremento del 15% rispetto al 2018, e con un tasso di inserimento di lavoratori svantaggiati certificati (157 a fine 2019) che si attesta al 43% sul totale.
Ad esclusione dei servizi di accoglienza riservati ai richiedenti asilo (in flessione sia per il minor numero di persone accolte che per la riduzione della retta giornaliera riconosciuta dalla Prefettura), tutti i comparti in cui L’Ovile è presente hanno registrato un contemporaneo aumento del valore della produzione e degli occupati.
In particolare, il 30% dei lavoratori de L’Ovile (191 dei quali sono soci-lavoratori e rappresentano quasi il 60% dell’intera compagine sociale, composta anche da 71 soci volontari e altrettanti soci sovventori) è stato impegnato nel settore ambientale, manutenzione del verde e attività agricole, mentre il 22% ha operato nel campo delle pulizie, il 17% in lavorazioni industriali, il 13% nell’ambito della salute mentale, carcere, mediazione linguistico culturale e accoglienza femminile. Nell’accoglienza dei richiedenti asilo (che vede L’Ovile capofila della rete che include le cooperative sociali Coress, La Vigna e Madre Teresa) è stato impegnato, infine, il 10% dei lavoratori.
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