REGGIO EMILIA – Anche per i 14 lavoratori somministrati al ministero dell’Interno e in particolare ai servizi di immigrazione della prefettura e della questura di Reggio non ci sono garanzie sul rinnovo del contratto che scadrà il 31 dicembre. I sindacati hanno indetto una serie di iniziative di mobilitazione. Sono previsti disagi per chi, soprattutto persone extracomunitarie, ha necessità di rivolgersi allo sportello unico che gestisce i procedimenti, che vanno dai permessi di soggiorno ai ricongiungimenti familiari.
In tutta Italia i posti di lavoro a rischio sono 1.150. “Una incertezza che ancora una volta gli addetti stanno vivendo e che sta diventando una costante nel loro percorso – dicono Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uil Temp, definendo la situazione inaccettabile. Occorre intervenire urgentemente per garantire ai lavoratori continuità occupazionale. Vogliamo certezze dal Governo e dal Ministero su ciò che accadrà nei prossimi mesi e l’apertura di un dialogo con il ministro per arrivare a definire una progressiva internalizzazione e la proroga dei contratti di lavoro per tutti”.
“Questi lavoratori – continuano i sindacati – garantiscono i diritti essenziali agli immigrati, il loro lavoro è indispensabile anche in aiuto alle forze di polizia. E’ fondamentale che non si verifichino interruzioni del servizio, considerando anche le scadenze al 4 marzo 2023 dei permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini ucraini per protezione temporanea. Anche a Reggio si terranno iniziative di mobilitazione che culmineranno con lo sciopero nazionale del 21 dicembre”.
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