REGGIO EMILIA – “Il lavoro dei riders non è per natura un’attività subordinata, ma autonoma”, questa la replica della Ugl alle accuse seguite alla firma del contratto nazionale per i fattorini entrato in vigore il 3 novembre. Le polemiche tuttavia non si placano.
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“Ci sono organizzazioni che ritengono che il lavoro debba essere solo ed esclusivamente subordinato, peccato ci si siano molte forme di occupazione della nuova economia che non abbiano queste caratteristiche e questo fa sì che si siano perde tante chances”.
Vincenzo Abbrescia è il segretario nazionale della Ugl Riders. Un tipo di attività che ha svolto in prima persona in passato. E’ lui il sindacalista che ha condotto le trattative per la firma del contratto con Assodelivery. Un contratto molto discusso a seguito del quale l’Ugl, sigla da sempre vicina alla destra, è stata accusata di prestare il fianco a forme di sfruttamento. Attacchi che vengono respinti con fermezza nella convinzione di avere fornito comunque un inquadramento ad una occupazione che per sua natura – dice la stessa Ugl – non è da considerarsi subordinata.
Peccato che proprio pochi giorni fa una sentenza del Tribunale di Palermo abbia stabilito che Globo debba assumere un suo fattorino come lavoratore dipendente, a tempo pieno e indeterminato.
Intanto lo stesso Abbrescia riconosce come il contratto sia un punto di partenza da migliorare: “Stiamo lavorando per garantire forme di copertura su malattia e maternità”.
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