REGGIO EMILIA – Prosegue l’effetto positivo dei Cau, i centri di assistenza urgenza per i casi a bassa complessità, sugli accessi al pronto soccorso. Lo confermano i dati della rilevazione su questionari presentata dall’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini. In regione sono 42 quelli già attivi, saranno 50 entro l’anno.
Per quanto riguarda il Reggiano, sono due quelli attivati nel 2023: in città il 19 dicembre scorso e a Correggio il 27 dicembre; entro l’anno prevista l’apertura a Scandiano. La rilevazione svolta ogni 1000 assistiti dice che il tasso di accesso al pronto soccorso tra il 2023 e 2024 nel caso di Correggio ha registrato un -17% quindi l’effetto del Cau è stato rilevante, un impatto decisamente minore a Reggio con -1%. Nei distretti senza Cau, al contrario, si nota un aumento di accessi ai Ps che restano dunque un punto delicato in una situazione generale ancora difficile.
Altri dati dicono che l’86% dei pazienti riceve le cure direttamente nei Cau, con tempi di attesa medi inferiori ai 90 minuti. Un sistema fortemente innovativo, voluto dalla Regione, che sta dando dunque i primi frutti. E sulla polemica scoppiata con i medici di medicina generale che vedono nei Cau una sorta di sostituzione del loro ruolo, l’assessore regionale parla di una contrapposizione inesistente.
Emerge, tra l’altro, che il 21% di chi si è rivolto ai Cau è venuto a sapere della novità proprio tramite proprio i medici di base, particolare che smentisce questa presunta ostilità. L’assessore non esclude comunque correzioni dopo le critiche alle strutture che caratterizzano anche la campagna elettorale per le prossime regionali.
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