REGGIO EMILIA – La Conferenza territoriale sociale e sanitaria, presieduta dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, ha approvato questa mattina il Bilancio previsionale del 2023 dell’Ausl di Reggio.
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Il 2023 è un altro anno difficile per la sanità reggiana e per il Servizio sanitario nazionale. Il bilancio economico preventivo approvato dall’Ausl di Reggio con delibera dell’8 settembre scorso stima per il 2023 un disavanzo che sfiora i 108 milioni di euro. Il risultato economico previsto sarebbe dunque peggiore di oltre 25 milioni rispetto a quello già negativo dell’anno scorso. “L’esercizio 2023 – scrive nella relazione il direttore generale Cristina Marchesi – sarà condizionato dall’impatto dovuto all’incremento registratosi sui costi energetici, anche se in misura ridotta rispetto all’esercizio precedente, da un elevato livello di inflazione e dal persistere di alcuni costi legati alla gestione della pandemia da Covid-19”.
Nel dettaglio, l’azienda sanitaria reggiana prevede fra l’altro un calo di 21 milioni dei contributi pubblici, un aumento di 48 milioni per l’acquisto di beni e 10 milioni di euro in più di spese per il personale. Nonostante le sensibili economie previste sull’acquisto di servizi sanitari per la medicina di base e sui servizi non sanitari, la perdita di esercizio prevista passerebbe da 82 milioni a quasi 108. “L’azienda – assicura il direttore generale Marchesi – si impegna ad adottare tutte le misure necessarie per riportare in equilibrio il risultato 2023”.
I bilanci preventivi delle aziende sanitarie emiliano-romagnole – tutti ampiamente in rosso – hanno spinto Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, a lanciare l’allarme sulle prospettive del sistema, parlando un un buco a livello regionale di circa 1 miliardo di euro. Alla Castaldini ha replicato l’assessore regionale Raffaele Donini, sottolineando che le risorse stanziate dalla Regione contengono il disavanzo complessivo in 300 milioni. Guardando all’Ausl di Reggio, ad esempio, l’anno scorso da un preventivo negativo per 82 milioni si approdò a un consuntivo negativo solo per 7 milioni. Donini ha anche ricordato che le Regioni e il ministro della Sanità hanno chiesto al Governo di incrementare di 4 miliardi i fondi nazionali per il sistema sanitario. Di quei 4 miliardi, 300 milioni andrebbero all’Emilia-Romagna.
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