REGGIO EMILIA – Su i costi per l’acquisto di beni sanitari e quelli per il personale, giù i contributi derivanti dalla quota del Fondo sanitario regionale destinata alla nostra provincia. Il bilancio preventivo 2023 dell’Ausl di Reggio, che stima a fine anno un disavanzo di quasi 108 milioni di euro, fotografa una situazione complessa. L’azienda sanitaria reggiana cerca di conciliare una crescente domanda di sanità pubblica con la tendenziale riduzione delle risorse a disposizione e con l’aumento di molte voci di spesa.
Sul fronte delle entrate, rispetto all’anno scorso è prevista una flessione di 28,8 milioni di euro della quota del Fondo sanitario, che scenderà da 974 milioni a 945. Queste risorse dovrebbero essere più o meno compensate da concorsi, recuperi e rimborsi da altre aziende sanitarie, che cresceranno di circa 28 milioni. Resteranno invece stabili a 14,7 milioni gli incassi da ticket per prestazioni sanitarie.
Dal punto di vista dei costi, la variazione principale è l’aumento di 47,5 milioni per l’acquisto di beni sanitari, che porterà il totale di queste spese a 665 milioni di euro. L’acquisto di servizi sanitari per l’assistenza ospedaliera costerà quasi 7 milioni in più. Ci sono anche voci in forte riduzione: 18,3 milioni di euro in meno per i servizi non sanitari, 4,4 in meno per i servizi sanitari della medicina di base. Le consulenze, peraltro esigue, saranno tagliate del 67% rispetto al 2022 (scenderanno ad appena 1 milione di euro).
Un capitolo importante, per un’azienda con più di 7mila dipendenti, è la spesa per il personale. Quest’anno aumenterà di 10 milioni di euro, raggiungendo i 361 milioni. Ma anche qui ci sono segni più e segni meno: la spesa per il personale dirigente diminuirà di 4,5 milioni, quella per medici, infermieri, tecnici e impiegati crescerà di quasi 15 milioni.
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