REGGIO EMILIA – Conti in ordine per la Camera di Commercio locale anche nel 2020. Nonostante l’emergenza Covid e lo stallo del processo di unificazione con Parma e Piacenza che hanno penalizzato l’operatività, l’ente camerale ha chiuso il bilancio con un avanzo di 25mila euro.
Un risultato inferiore a quello del 2019 (740mila euro), che però si spiega abbondantemente con due fattori: i minori importi della gestione straordinaria e l’incremento degli interventi a sostegno dell’economia, aumentati del 67% a 3,4 milioni di euro.
In un anno caratterizzato da una caduta verticale della produzione e dalla chiusura prolungata di molte attività commerciali, i proventi della Camera di Commercio di Reggio sono sì diminuiti, ma meno del previsto. Gli amministratori avevano ipotizzato prudenzialmente un calo delle entrate di oltre 1 milione di euro. In realtà, la flessione complessiva nel versamento del diritto annuale e del diritto di segreteria è stata inferiore ai 200mila euro.
Gli organi camerali sono decaduti dal settembre del 2020. Dal 22 dicembre dell’anno scorso la Camera di Commercio è guidata dal commissario straordinario Stefano Landi. La paralisi del processo di aggregazione che deve dare vita alla Camera di Commercio dell’Emilia, oltre che sulla capacità strategica, si riflette sul personale, per effetto del blocco delle assunzioni. Meno di una decina di anni fa la Camera di Commercio aveva un centinaio di dipendenti, ora ne sono rimasti 60 e quest’anno sono in previsione altri 4 pensionamenti.
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